È il giorno del giudizio per la Salernitana: questa sera al Tombolato si decide il destino dei granata. Un destino che non è più solo nelle mani della squadra di Marino, perché, com’è ormai ben chiaro a tutti, la vittoria potrebbe non bastare a salvare la categoria. Come tre anni fa, quando, divorati dall’ansia, si aspettava il finale del Penzo tra Venezia e Cagliari, anche adesso l’epilogo del campionato è vietato ai deboli di cuore: stavolta gli stadi su cui sintonizzarsi alla fine della sfida dei granata sono tre, Mapei, Menti e Rigamonti, dove saranno di scena rispettivamente Frosinone, Sampdoria e Brescia, le tre avversarie dirette a quota 40.

La ‘conditio sine qua non’ per sperare è, però, la vittoria della Salernitana, abbinata ad un passo falso o pareggio di una delle pericolanti. Altri scenari che portano ai calcoli con classifica avulsa alla mano non sono da prendere nemmeno in considerazione. La Salernitana deve vincere per provare a salvare la B, non la faccia, perché quella l’ha persa da tempo. La Salernitana deve vincere: lo deve ai 1500 che anche oggi si ritrovano a macinare chilometri solo in nome dei colori granata. Lo deve ad un’intera città che oggi sta con il fiato sospeso.

Salerno è in apnea, perché sebbene ci sia la consapevolezza della missione impossibile, la speranza è sempre l’ultima a morire. L’eterna lotta tra ragione e sentimento tiene ancora in vita la fiammella. È finita si dice alla fine. C’è solo una certezza: comunque vada non sarà un successo, perché questa stagione non avrebbe dovuto portare in dote un finale del genere, dopo il film horror già visto un anno fa. Ma questa è un’altra storia. Adesso ci sono ancora novanta minuti per restare appesi a quel filo della speranza.  

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 13 maggio 2025 alle 19:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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