Un gruppo di ragazzi del quartiere Pastena,cresciuti insieme e accomunati dall’amore per la propria città, dalla passione per il calcio,dalla volontà di riconoscersi in un’identità comune ,che fonda le proprie radici nel senso di appartenenza,ma soprattutto in un sentimento puro e sincero quale l’amicizia. Furono loro a stampare le prime sciarpe in raso nero e ci incisero la scritta “Nuova Guardia “, identificandosi nel simbolo della tigre che, dal lontano 1990, ne ha fatta davvero tanta di strada. La Nuova Guardia,presto,conquistò fama e rispetto nell’Italia del tifo, sino a diventare uno dei gruppi Leader della Sud. Nacque dal più semplice dei sentimenti di aggregazione, per portare avanti un’opera che il tempo non ha scalfito,anzi ha incentivato.L’8 ottobre fu il battesimo ufficiale dello striscione allo stadio, momento che sancì la definitiva nascita del gruppo. Cosenza –Salernitana, invece , rappresentò il battesimo ufficiale dello striscione in trasferta, da allora portato con fierezza e a testa alta in tutta Italia soprattutto dai tanti giovani che si sono innamorati della prima realtà calcistica cittadina anche grazie alla capacità aggregativa di questi ragazzi che, a spese proprie e con immensi sacrifici, hanno deciso di essere il dodicesimo uomo 365 giorni all’anno, sette giorni su sette. Inevitabilmente il tempo ha allontanato alcuni degli storici fondatori, ma le idee,lo spirito e i principi restano gli stessi del 1990. A portare avanti questi valori è proprio Mino Caputo, leader non solo della Nuova Guardia, ma anche della Curva Sud Siberiano.Una storia ancora lunga ,tutta da scrivere e fatta di caparbietà e passione in un contesto ostacolato da problematiche che, dopo il caso Raciti, hanno a dura prova l’intero movimento ultras italiano. Ora tocca a Marco Mancini. E’ bene ricordare che la Nuova Guardia, dopo il fallimento del 2005 targato Aliberti, decise di ripartire con medesimo entusiasmo dalla terza serie seguendo la Salernitana Calcio: indimenticabile la festa promozione nel quartiere Pastena alla presenza di tutti i calciatori e del presidente Antonio Lombardi. Medesimo discorso nel 2011: per tanti fu semplice fuggire e usare la scusa del marchio per non assistere alle gare di B, loro c’erano sempre. Col Fidene e il Selargius come fosse la Juventus…

Sezione: News / Data: Mer 13 maggio 2020 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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