“Non si poteva agire in altro modo di come deciso dalla Lega B, a tutela dell’integrità del campionato e dell’equa competizione”. Gabriele Gravina rompe il silenzio. Dopo settimane di silenzi, affidandosi solo alla conferenza stampa del Consiglio federale dello scorso maggio in cui indicò le date del playout, il presidente della Figc esce allo scoperto e manda un messaggio fortissimo all’ambiente Salernitana. Il numero uno del calcio italiano, in un’intervista a Il Mattino, difende l’operato degli organi competenti (“La risposta dell’organo statale preposto al controllo è arrivata a maggio inoltrato, non è colpa della Covisoc né del sistema calcio, e la reazione federale (riunione Covisoc e deferimento del Brescia da parte della Procura) è arrivata in tempi record” e soprattutto “ammonisce” il pubblico granata: “Ho avuto l’impressione che qualcuno abbia voluto costruire un alibi per il mancato raggiungimento. Le scene viste all’Arechi non sono degne della gloriosa storia dell’Ippocampo”. 

La versione di Gravina va in controtendenza anche con le versioni sul caso di Danilo Iervolino che aveva parlato di “silenzio delle istituzioni”. Il presidente della Figc precisa: “Il presidente Bedin ha informato la Salernitana. Successivamente ho parlato personalmente con il presidente Iervolino e ho ricevuto in Figc l’amministratore delegato Milan, proprio per metterli al corrente della situazione e spiegargli le decisioni. Esistono delle regole e vanno rispettate - ancora Gravina - il playout andava giocato. La Salernitana ha fatto pervenire una sola richiesta, puntando a sfruttare la situazione contingente rivendicando il diritto insostenibile di una B a 21 squadre non consentita dalle norme”.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 26 giugno 2025 alle 08:30
Autore: TS Redazione
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