Ai microfoni di TuttoB.com, ‘re David’ Di Michele, già bomber della Salernitana dal 1998 al 2001 (3 gol in A e 45 in B) e oggi allenatore, ha espresso tutta la propria delusione per la discesa dei granata negli abissi della Serie C.  

Mister, come ha accolto la retrocessione della Salernitana in Serie C?

“Sono molto dispiaciuto perché non me l’aspettavo, nonostante le ultime settimane siano state abbastanza ‘anomale’: Brescia salvo, poi penalizzato e retrocesso; Salernitana che avrebbe dovuto affrontare ai playout il Frosinone e invece poi si è ritrovata di fronte la Sampdoria… Lo stesso fatto dell’intossicazione alimentare accusata da 14 giocatori dopo la trasferta di Genova… Un complesso di situazioni che lasciano perplessi e hanno finito per destabilizzare l’ambiente granata. Un disastro”.

Nel doppio confronto playout i granata sono parsi spenti, svuotati, quasi rassegnati al loro destino. 

“Rassegnati no, perché i margini per ribaltare il 2-0 dell’andata c’erano. Ma è chiaro che vedersi annullare il vantaggio per fallo di mano e immediatamente dopo incassare gol è stata una mazzata tremenda sul piano psicologico”.

Cosa l’ha delusa maggiormente?

“Non c’era quello spirito di gruppo che il pubblico granata esige. Alla fine il tifoso, al di là del risultato, vuole vedere giocatori che sudino e diano tutto per la maglia: non mi pare che questo sia avvenuto…”.   

Si è fatta sentire parecchio l’assenza di un bomber di razza.

“In Serie B se non hai almeno un attaccante da doppia cifra, diventa dura non solo salvarsi ma anche vincere il campionato”.   

“Da San Siro a Cerignola”, titolava un quotidiano locale. Dalla A alla C in soli due anni.

“Due retrocessioni consecutive fanno pensare. Credo che nessuno se le aspettasse. Anzi sono convinto che a Salerno, a inizio stagione, si facessero ben altri ragionamenti. Certo, retrocedere dalla A alla B ci sta, si può mettere in preventivo, mentre scendere addirittura in C era impensabile. Purtroppo nell’arco della stagione la Salernitana è sempre rimasta invischiata nella zona calda della classifica e quello che non era nemmeno ipotizzabile si è tramutato in un’amara realtà. Dispiace molto, perché una piazza come Salerno merita palcoscenici importanti. L’enorme amarezza della tifoseria è un segnale di cui la società dovrà tenere conto”.

E adesso non sarà una passeggiata risalire immediatamente.

“Assolutamente sì, perché il campionato di Serie C è difficilissimo. Di conseguenza, puoi avere anche la squadra più attrezzata ma il calcio insegna che non sempre vince il più forte. Ci vuole continuità, programmazione e un mix di giocatori esperti e giovani emergenti”.

Sezione: News / Data: Mer 25 giugno 2025 alle 09:30
Autore: Lorenzo Portanova
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