"Una retrocessione è una macchia che resta nel curriculum di un giocatore" è la frase fatta che risuona quando si cerca di voler giustificare il fatto di aver preso tanti giocatori in prestito col dubbio che questi nel finale di stagione potrebbero 'impegnarsi di meno' perchè tanto già consapevoli di dover ritornare alla propria squadra di appartenenza. In realtà questo poteva valere fino a 30 anni fa, quando davvero i calciatori, in prestito o no, sentivano davvero la maglia che indossavano e la onoravano fino alla fine anche sapendo di doverla abbandonare da lì a poche settimane.

Oggi non è più così, il calcio è cambiato e non ci sono più le bandiere. E infatti una retrocessione spesso non frega a nessuno dato che la carriera del calciatore continua come se nulla fosse. Un esempio? Alessandro Zanoli, terzino dalle grandi qualità che ha collezionato due retrocessioni consecutive con Sampdoria e Salernitana ma che si è ritrovato poi al Genoa sempre in Serie A, dove ha tra l'altro disputato anche una buona stagione. Molti dei giocatori che sono retrocessi quest'anno con la Salernitana in Serie C continueranno comunque a giocare tra A e B.

Una retrocessione che non intaccherà minimamente il curriculum o la carriera. Lochoshvili ha mercato in B e in alcuni campionati esterni di massima serie, Corazza e Raimondo saranno probabilmente ceduti dal Bologna ancora in Serie B, Stojanovic è in procinto di passare al Legia Varsavia, squadra della massima serie polacca, su Simy pare ci siano gli interessamenti di Modena e Pescara, squadre di Serie B. Amatucci, reduce da due retrocessioni consecutive, avrà in ogni caso una grande carriera. E così via tutti gli altri calciatori che torneranno alle proprie squadre di appartenenza di A e B o per restarci o comunque per andare ancora in prestito sempre in campionati di massima serie o cadetteria. Purtroppo è la Salernitana ad essere retrocessa, non i calciatori.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 25 giugno 2025 alle 16:00
Autore: Lorenzo Portanova
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