La notizia del giorno è l'oramai imminente addio di Luigi Sepe che, per salutare in anticipo la compagnia, intascherà una cifra pari a 750mila euro. Somma con la quale si potevano prendere almeno quattro ottimi giocatori di categoria. Nulla si può dire al professionista sotto questo punto di vista: c'era un contratto da rispettare, avrebbe dovuto guadagnare ancora di più e dunque la Salernitana non poteva pensare di uscirsene in modo indolore. Tutti hanno perso qualcosa, anche un giocatore che non ha fatto benissimo nelle ultime annate e che, al 17 agosto, si ritroverà molto più ricco ma svincolato.

Ma il tema dell'articolo non è questo, quanto i soldi che Iervolino ha gettato metaforicamente dalla finestra in questi anni a causa di consigli sbagliati. "Mi avrebbe fatto piacere lavorare con il presidente che, nei primi due anni, si poteva permettere tutto e metteva a disposizione budget importantissimi. Purtroppo è scottato e bisogna anche capirlo" disse Petrachi un anno fa di questi tempi, sintetizzando il pensiero di tutti: nessun alibi per la doppia retrocessione e società ovviamente prima responsabile con sbagli clamorosi e promesse non mantenute, ma chi ha circondato Iervolino ha contribuito a fargli perdere ben presto entusiasmo.

Il nome e cognome in questione è quello di Walter Sabatini, incomprensibilmente difeso da una parte della piazza che evidentemente non riesce a giudicare se non per simpatie e antipatie. Pregiudizi che hanno causato danni inenarrabili alla causa granata. 5 anni a Sepe a 1,2 milioni di euro significa investimento da quasi 10 milioni lordi, per un calciatore che è stato titolare solo nel quadrimestre del 7%. Un disastro economico. Senza dimenticare i 4 milioni per Mikael, i due milioni per Mousset , il triennale da 6 milioni di uro complessivi a Fazio e gli acquisti onerosi sbagliati di Boateng, Manolas, Weismann, Gomis, Vignato, Pellegrino, Perotti (che ci stava costando la retrocessione con quel rigore fallito ad Empoli) e il colpaccio Pasalidis per la difesa!

E anche dietro la retrocessione dell'anno scorso c'è la mano di mago Walter. Perchè nel febbraio del 2024, dopo la sconfitta interna con l'Empoli che precluse in modo quasi definitivo la salvezza, pensò bene non di convocare Inzaghi (un top in B) per costruire attorno a lui la squadra del futuro, ma di esonerarlo dopo averlo legittimato alla vigilia dello scontro diretto col Verona per propinarci Liverani e poi il Colantuono-bis. Ricordiamo che, prima del ritorno a furor di popolo di mister "0-4 con l'Udinese, grazie Venezia", la Salernitana era a -2 dalla salvezza, giocava benissimo ma si presentò a gennaio con Sambia e Bronn mezzali di centrocampo! E con quelle scuse che Inzaghi non accettò, rispondendo a tono.

E pensare che il suo tanto "odiato" predecessore, detentore del record di tre campionati vinti con coppa Italia in bacheca e bilanci in attivo, aveva preso a zero, senza società e con la spada di Damocle del 31 dicembre sulle spalle Ranieri, Zortea, Ruggeri, Obi, Kastanos, Lassana Coulibaly, Bonazzoli e Ribery e che la Salernitana si salvò per i gol di Djuric e gli interventi difensivi di Gyomber. E Verdi, per stessa ammissione del Torino, fu intuizione di Iervolino in virtù degli ottimi rapporti con Cairo. 

Aggiungiamo: la Salernitana di Fabiani era a -4 dalla salvezza dopo il colpaccio di Verona, con due partite che si recuperarono proprio grazie al lavoro del ds e degli avvocati Morescanti e Chiacchio. Il resto è cronistoria web tra malafede e memoria corta. E, nei numeri, anche De Sanctis ha fatto meglio di Sabatini. Perchè è vero che furono spesi decine e decine di milioni (ma l'idea era quella di creare subito un'ossatura, per poi realizzare plusvalenze e integrarla con giovani validi autogestendosi) ma la Salernitana 2022-23 è stata la migliore della storia. E Dia, Candreva, Ochoa e Paulo Sousa non li ha portati certo Sabatini.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 17 agosto 2025 alle 14:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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