Il classico finale di campionato all'italiana, succede ogni anno e in ogni categoria. È successo anche in questa Serie B 2024/2025, da almeno un mese si assiste a risultati tutt'altro che prevedibili, dire "strani" sarebbe un eufemismo ma all'improvviso squadre quasi date per spacciate risorgono e altre in piena forma che vanno incontro a scivoloni clamorosi e inattesi. Diranno che è questione di motivazioni ed è probabilmente vero ma in certe occasioni si fa davvero fatica a considerare regolare una partita e di conseguenza un intero campionato.

Quello che è andato in scena ieri sera al Mapei Stadium di Sassuolo ha dell'inverosimile. Non può neanche essere considerato impegno da parte della squadra di casa bensì di disimpegno. D'altronde può mai un allenatore causare la retrocessione del proprio figlio che gioca nell'altra squadra? In Italia vige la cultura del sospetto ed è quella che di fatto ha impedito a Marco Mezzaroma di avere una squadra in massima serie solo perchè cognato (quindi parente acquisito e non di sangue) di un altro proprietario, nel caso specifico Claudio Lotito.

Quando però ci sono familiari stretti come per un padre e un figlio, diventa tutto regolare e ammissibile. In Italia poi (e nello specifico nel calcio) esiste un organo chiamato Ufficio Inchieste, che dovrebbe vigilare sulla regolarità del campionato e delle partite. Totalmente inutile, dato che di certo non può intervenire nei confronti di una squadra che deliberatamente non schiera i propri giocatori migliori. L'allenatore può tranquillamente giustificare dicendo che erano infortunati e non pronti fisicamente o mentalmente a giocare. Ed è tutto.

Farlo però in modo così eclatante fa rimanere sconcertati. Una squadra sotto di un gol prova a raddrizzare la partita mettendo i giocatori migliori e invece niente, ha accettato di buon grado la sconfitta. Sarà poi solo un caso (!!!) che l'allenatore del Sassuolo è stato protagonista nel Frosinone qualche anno fa e che l'allenatore del Frosinone viceversa ha avuto un percorso importante al Sassuolo. Alla Lega e alla FIGC però va bene così, il male del calcio è la multiproprietà o addirittura una parentela solo acquisita tra due persone.

D'altronde era chiaro già dalla designazione arbitrale come sarebbe potuta andare la partita e l'importanza che i vertici del calcio hanno dato alla sfida in questione. A Castellammare e Cittadella due arbitri internazionali, a Sassuolo davanti a mille spettatori il signor Pezzuto, da anni a galleggiare in cadetteria e mai promosso ed ora anche a fine carriera (il prossimo anno infatti dovrebbe essere dismesso). Il rigore per i ciociari è apparso a tutti inesistente con l'arbitro che lo ha assegnato nonostante una visuale chiara e libera. Il Var poi non è intervenuto, nonostante proprio il giorno prima sia successa una cosa simile in Atalanta-Roma (rigore generoso assegnato ai giallorossi e poi revocato dopo la chiamata del Var).

A fine partita sono addirittura arrivati eloquenti messaggi sui social da parte dei tifosi ciociari che hanno ringraziato Grosso "per non aver schierato i migliori e consentito alla loro squadra di vincere la partita". Tutto nella norma, va sempre così a fine stagione e questo sta bene a chi dirige il calcio italiano nonostante la lealtà sportiva venga spesso calpestata. Grosso a fine partita dichiara poi che la sua squadra è uscita a testa alta nonostante la sconfitta col Frosinone, facciamo fatica ad essere d'accordo.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 14 maggio 2025 alle 14:00
Autore: Lorenzo Portanova
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