Da quando nel gennaio 2022 Danilo Iervolino ha rilevato la Salernitana, la tifoseria lo ha accolto con grandi speranze. Annunci importanti, investimenti corposi e la promessa di trasformare la “città dello sport” sembravano preludere a un rilancio epocale. Ma oggi i conti non tornano e la piazza protesta. Due retrocessioni in due anni, eppure nell'estate del 2022 il presidente partenopeo parlava di progetti ambiziosi e di "zona sinistra della classifica" in massima serie.

Tra le promesse c’era la nascita di un moderno centro sportivo e un restyling dello stadio Arechi. La piazza si è fatta spesso sentire anche con striscioni eloquenti non avendo visto, ad oggi, un solo mattone muoversi.

Il tutto senza considerare che Iervolino aveva sottolineato l’importanza del "sinallagma d’amore", ovvero un rapporto costante e rispettoso con i tifosi, fatto di trasparenza e partecipazione. Eppure, dopo la retrocessione o i momenti difficili, sono mancati tweet, spiegazioni, o anche solo confronto diretto: i tifosi hanno denunciato un silenzio snervante e il vuoto comunicativo, col patron ritornato a farsi sentire soltanto negli ultimi mesi.

Insomma, a conti fatti il piatto piange. E non basta più attaccarsi all'acquisto della società al fotofinish in quel 31 dicembre 2021, né alla cavalcata salvezza Nicola. Ad oggi bisogna avere l'umiltà di ammettere i tanti errori e ripartire da quelli.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 10 luglio 2025 alle 08:00
Autore: Valerio Vicinanza
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