Ancora una sconfitta per la Salernitana, la numero 9 in 12 partite di campionato giocate finora. E ancora una prestazione discreta se rapportata all'avversario che c'era di fronte. Certo, quella col Napoli era stata giocata ancora meglio, ma i granata all'Olimpico stavano giocando una buona gara almeno fino al gol del vantaggio di Immobile e hanno colpito anche due pali quando la partita era ancora sul 2-0. Questo a dimostrazione del fatto che la squadra comunque è viva e cerca di giocarsi le partite nel limite delle proprie possibilità. La truppa di Colantuono non deve perdere le speranze e demoralizzarsi perchè la classifica è negativa ma ancora non del tutto compromessa. Alcune dirette concorrenti si sono allontanate ma la zona salvezza è a sole due lunghezze, quindi una sola partita di distanza. Vincere la prossima con la Sampdoria potrebbe anche significare abbandonare la zona retrocessione (visto anche il difficile impegno del Genoa contro la Roma).

Non è da sottovalutare poi il fatto che i granata stiano giocando da un mese senza il centrocampo titolare, e per una squadra che lotta per la salvezza e che non potrà mai avere la profondità della rosa delle squadre di medio-alta classifica, è oltremodo penalizzante. Togliere in un colpo solo i due Coulibaly e Capezzi contro squadre del calibro di Napoli e Lazio e negli scontri diretti, è uno svantaggio non di poco conto. Eppure la squadra granata è riuscita a vincere la gara col Venezia e giocare quasi alla pari contro il Napoli. Questo però sta anche a significare che alcuni calciatori in rosa forse non sono adatti alla categoria. Valutazioni che andranno fatte bene nel mese di gennaio, quando si aprirà il mercato di riparazione. Non è comunque dopo le gare contro Napoli e Lazio che si può esprimere un giudizio sui calciatori e sulla squadra in generale, ma le gare contro Empoli e Spezia per esempio, qualche indicazione l'hanno comunque data. Sono soprattutto quelle le gare che pesano come un macigno sulla classifica dei granata (a cui si possono aggiungere anche quelle contro Bologna e Torino), perse in modo rocambolesco. La speranza è che non siano decisive nell'economia del campionato della Salernitana.

C'è poi la questione Simy che tiene banco in casa granata. Mister Colantuono lo ha utilizzato (sbagliando) contro la Lazio per non fargli perdere ulteriore fiducia e per non rischiare di farlo cadere in depressione. La squadra granata però non può permettersi di aspettare il calciatore ancora a lungo perchè il campionato va avanti e servono calciatori pronti mentalmente e fisicamente e che siano utili alla causa. Non si improvvisano di certo 40 gol in due campionati e il calciatore non è diventato scarso all'improvviso, nel Crotone però aveva alle spalle due calciatori come Ounas e Messias (che ora per la cronaca sono nel Napoli e nel Milan, le due capoliste). La squadra di Castori prima e Colantuono poi non ha un gioco offensivo come quello che aveva Stroppa e il calciatore spesso deve giocare lontano e spalle alla porta. E non è quello che sa fare. La domanda sorge spontanea: in una squadra difensiva come è stata costruita la Salernitana, non era forse meglio prendere un altro tipo di attaccante, piuttosto che uno a cui serve una squadra offensiva per rendere al meglio? 

Sezione: Editoriale / Data: Mar 09 novembre 2021 alle 00:00
Autore: Lorenzo Portanova
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