Con la sonora sconfitta di Monza di una settimana fa, la Salernitana ha archiviato la prima parte del suo campionato e adesso saluta la sosta Mondiale come una vera e propria manna dal cielo. Una boccata d'ossigeno per i granata, che hanno mostrato evidenti segnali di involuzione nelle ultime due gare contro i brianzoli e la Fiorentina, con appena un tiro in porta (con tanto di gol) fatto negli ultimi 180 minuti. La pausa sembra cascare quanto mai a fagiolo per permettere agli uomini di Nicola di rassettare le idee e lavorare sulle difficoltà manifestate fin qui col giusto spirito di autocritica. 

Difesa ballerina, centrocampo privo di idee e scarsi rifornimenti per le punte, queste le criticità emerse nelle ultime giornate e al quale il tecnico torinese è chiamato a porre rimedio. Dal canto suo la società è attenta alla situazione e monitora il mercato di gennaio in cerca di rinforzi, soprattutto in difesa, dove tra giovani inesperti, come nel caso di Daniliuc e Pirola, elementi non più freschissimi, come nel caso di Fazio, e infortunati, come Gyomber e Lovato, la squadra granata necessita assolutamente di un nuovo punto di riferimento. Tanti i nomi attenzionati, ma per ora poco o nulla di concreto. Fari puntati anche sul centrocampo, dove i veri "acquisti" sono stati i rientri di Maggiore e soprattutto di Bohinen, ma resta da valutare Vilhena, fin qui tra i flop più evidenti. Serve qualcuno che sappia accendere la luce in mezzo al campo, far circolare la sfera e innescare gli esterni sui quali poggia lo scacchiere tattico di Nicola. 

Fatte queste dovute premesse, appare comunque eccessivo il catastrofismo sbandierato da alcuni tifosi granata e non solo. Con 17 punti in 15 partite, i granata viaggiano a una media di 1,13 punti a partita, un ruolino assolutamente in grado di garantire una salvezza tranquilla, considerando anche la passata stagione, quando la banda Nicola, con 34 punti in 38 partite, aveva mantenuto la categoria nonostante una media punti di 0,89 a partita. Si tratta di freddi numeri, ma che possono restituire un'immagine diversa del rendimento di squadra. Va altrettanto sottolineato, però, che sono stati troppi i punti persi per strada contro le dirette concorrenti (Empoli, Lecce, Cremonese, Monza) e che dopo la sosta ci sarà un calendario sicuramente complesso ad attendere i granata, i quali dovranno ancora affrontare Milan, Atalanta e Napoli, ma questa squadra ha dimostrato di poter dire la sua anche contro le big, come evidenziano le partite contro Juve e Lazio.

Insomma, bicchiere a metà: mezzo pieno, se consideriamo il processo di crescita della squadra rispetto alla passata stagione, mezzo vuoto se si tiene conto degli investimenti estivi e delle ambizioni societarie. Ed è qui che nasce il discrimine: questa Salernitana non vuole più puntare ad una mera salvezza tranquilla. La squadra per potersi piazzare a metà classifica c'è, ma con un dodicesimo posto in cascina la squadra granata sta avendo un rendimento pienamente in linea con le aspettative. Pensare di poter portare una squadra da una salvezza miracolosa alla zona Conference League in pochi mesi può risultare un peccato di presunzione in un campionato in cui la lotta salvezza sarà più agguerrita che mai. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 20 novembre 2022 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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