Nuovo passo indietro per la Salernitana di Davide Nicola, che incappa in una pesante sconfitta interna contro la Juventus di Allegri, premiata dalla qualità e dalla forza dei singoli. Salernitana mai veramente pericolosa per tutta la durata dei novanta minuti, Juventus perfetta nelle ripartenze e nella cinicità sottoporta.
LE FORMAZIONI
Max Allegri cambia le previsioni della vigilia e conferma il trio brasiliano in difesa a copertura di Szczesny, ma rivoluziona la mediana inserendo Miretti con Locatelli e Rabiot, e De Sciglio sulla destra, con Kostic al lato opposto, a supporto di Di Maria e Vlahovic. Nicola invece conferma la anticipazioni del prepartita sia nel modulo, 4-3-3, sia negli uomini: Bronn e Troost Ekong al centro, Sambia e Bradaric sugli esterni difensivi; in media in cabina di regia va Nicolussi Caviglia, ex di turno, coadiuvato da Coulibaly e Vilhena, mentre Candreva avanza sulla linea degli attaccanti con Dia a sinistra e Piatek perno centrale.
LE STATISTICHE
Il movimento della palla è stato praticamente in equilibrio per tutto il match, con il possesso a favore dei granata (53,2%) che ritornano dunque a superare la metà dopo molte partite; anche le linee di passaggio sono in equilibrio (470 a 427), mentre i cross a pannaggio della squadra di Nicola (22 a 10), a conferma dello spazio che la Juventus lasciava sulle corsie laterali. Allegri concretizza di più i 17 tiri nello specchio (5 in porta + 2 pali) contro i 10 della Salernitana, con una sola conclusione nello specchio.
LE SCELTE TATTICHE
PRIMO TEMPO. Nicola conferma la difesa a quattro e un 4-3-3 che assomiglia più ad un 4-5-1 con Piatek solo in avanti a fare la boa. Il modulo regge per circa mezzora, con una squadra compatta e corta tra le linee, brava a non dare spazio e luce a Di Maria per le giocate. Il ritardo di Nicolussi Caviglia su Miretti causa il primo gol, che è l'episodio che sblocca il match. La Salernitana non reagisce e subisce il colpo del KO prima dell'intervallo, come successo con il Napoli.
SECONDO TEMPO. Nicola passa al 3-5-2 per giocare in modo speculare rispetto a Max Allegri, ma con un Candreva libero di svariare sul fronte della trequarti e Dia più vicino a Piatek. Nemmeno il tempo di pensare ed arriva il terzo gol che taglia tutti i sogni di possibile riapertura del match della Salernitana. Il resto della gara è caratterizzato dalle individualità dei singoli e da una Salernitana che non mette mai veramente la testa fuori dal sacco.
IN CONCLUSIONE. La Juventus di questi tempi, nonostante le individualità, era una squadra alla portata almeno per un prestazione dignitosa, ma cosi non è stato. Troppo remissiva, come contro il Napoli, e Piatek troppo solo li davanti. Dia si sacrifica e fa quello che chiede il mister, ma è sprecato li a fare il tornante, eludendo il suo killer instict sottoporta. Manca Mazzocchi
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