Quello che sta per chiudersi è un anno molto negativo per la Salernitana, con la retrocessione in C, il caso Sampdoria-Frosinone, una serie di arbitraggi sfavorevoli e lo strappo tra la società e buona parte della piazza. Tuttavia quel che non è mai mancato è l’apporto del pubblico, anche in termini numerici. Basti pensare che erano in 20mila nelle ultime gare contro Cosenza e Mantova oppure ai tanti sold out in trasferta, che si giocasse il derby di Benevento o a Cittadella di martedì sera. Del resto può stupirsi dello strapotere della torcida granata soltanto chi non conosce le potenzialità di chi sa essere davvero il dodicesimo uomo in campo spostando gli equilibri. Anche in questo 2025 sportivamente parlando triste abbiamo potuto ammirare scenografie da pelle d’oca che hanno saputo regalarci emozioni.

Contro la Casertana, due mesi fa, la Sud pose l’indice sul tema dell’incomunicabilità, una gigantografia ispirata dal brano Prisencolinensinainciusol di Adriano Celentano. Un momento da pelle d’oca, roba che in C non si vede mai. Ma non è la prima volta che gli ultras trasformano una canzone in una scenografia che fa il giro del web a livello mondiale. Contro l’Inter, nel settembre del 2023, Gigi Pacifico abbinò l’amore per i Pink Floyd all’amore per la Bersagliera, quel pazzo diamante che deve continuare a brillare. E poi la dura legge del gol (Salernitana-Genoa, novembre 1997) e il grande prato verde dove nascono speranze (Salernitana-Torino). Ha ragione Iervolino quando afferma che le coreografie dei salernitani sono le più belle della storia del calcio. Rivivere oltre 100 anni di storia mentre scendevano in campo Salernitana e Udinese per la notte più folle di sempre fece piangere i 30mila presenti.

E ancora: dieci piani di morbidezza (quanto bastò per ammutolire i 5mila napoletani assiepati nella Nord), a difesa della nostra città, L’ammore overo, State of Mind, l’immagine del Siberiano in Salernitana-Milan, “Affondano i nostri ricordi, emergono i nostri sogni”, C’è posta per te, Sua Maestà la Salernitana (Salernitana-Avellino, ottobre 2023), I love Salerno, i volti dei quattro angeli granata che riemergevano dal mare e custodivano la loro città. L’elenco sarebbe lunghissimo, davvero impossibile stabilire quale sia stata la migliore di tutti i tempi.

Potremmo aggiungere Because I’m Happy, l’enorme cavalluccio marino su sfondo granata, nero e bianco che inaugurò il campionato di C 2013-14, tutte le scenografie a tema gemellaggio col Bari e quel senso d’Appartenenza che sapemmo dimostrare quando salutammo la serie A con una curva gremita in ogni ordine di posto e che fece capire a tutti che il sentimento e la passione vanno al di là della categoria. Che la società possa quanto prima rivedere una a una tutte le magie degli ultras ritrovando l’entusiasmo necessario per trasformare i proclami in investimenti. Il blasone non vince le partite, ma questa gente non può giocare in Lega Pro.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 26 dicembre 2025 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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Caporedattore dal 2024
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