Mentre la Salernitana è precipitata in Serie C, Lorenzo Pirola gioca la Champions League con l'Olympiacos, titolare inamovibile in tutte e sei le partite della fase a gironi, sfidando Real Madrid, Arsenal e Barcellona. E ora, dalle pagine di Tuttosport, ci lancia un messaggio che dovrebbe farci riflettere: spera che Gattuso lo convochi in Nazionale, si ispira a Chiellini, sogna di affrontare l'Inter nel suo cuore.

Ma facciamo un passo indietro. Nell'estate 2023, dopo una retrocessione evitata all'ultimo respiro, la Salernitana decide di investire su Pirola, riscattandolo dall'Inter per 5 milioni di euro. Il difensore, cresciuto nelle giovanili nerazzurre e capitano dell'Under 21 italiana, diventa uno dei pilastri della squadra di Paulo Sousa.

Un anno dopo, nel luglio 2024, tutto cambia. La retrocessione in Serie B arriva come una mazzata e la società decide che è tempo di fare cassa. Pirola viene ceduto all'Olympiacos per circa 3 milioni di euro. Praticamente la metà di quanto era stato investito dodici mesi prima. Una vendita dettata dall'urgenza di alleggerire un bilancio pesante, non da una logica sportiva.

E poi, neanche un anno dopo, la caduta libera continua: la Salernitana retrocede di nuovo, questa volta in Serie C, dopo aver perso i playout contro la Sampdoria. Due retrocessioni consecutive. Una vergogna storica per una piazza che non aveva mai conosciuto un baratro simile in 105 anni di storia.

Ed è qui che sta il punto. Non stiamo parlando di un giocatore qualunque. Pirola aveva solo 22 anni, era titolare della Nazionale Under 21, aveva dimostrato personalità e qualità in Serie A. Era esattamente il tipo di giocatore su cui costruire una squadra per la risalita. Invece per chiudere un bilancio, è stato gettato al vento un patrimonio.

Oggi Pirola sta vivendo la sua migliore stagione. Ad Atene ha trovato continuità, fiducia, e un progetto ambizioso. Ha rinnovato il contratto con l'Olympiacos, gioca la Champions League da protagonista, e punta alla convocazione in Nazionale maggiore.

La fretta di vendere Pirola rappresenta tutto ciò che non va nella gestione moderna del calcio. Si ragiona a trimestri, non a progetti. Si vendono i gioielli per sistemare conti che spesso derivano da scelte sbagliate fatte in passato. Si smantella prima ancora di provare a ricostruire.

Certo, la retrocessione imponeva sacrifici. Ma davvero doveva essere proprio Pirola il primo a partire? Un difensore centrale di 22 anni, italiano, con esperienza in Serie A e con margini di crescita enormi? Non potevamo aspettare, provare a valorizzarlo ulteriormente?

E non dimentichiamo il contesto: l'Inter aveva mantenuto una percentuale sulla futura rivendita del 15%. Questo significa che dei 3-4 milioni incassati dalla cessione, oltre 300.000 euro sono tornati a Milano.

Oggi Pirola ci guarda da lontano. Con rispetto, come dimostra quando dice che la Salernitana merita di tornare presto in alto. Ma anche con la consapevolezza di chi ha fatto la scelta giusta, accettando l'Olympiacos dopo una "situazione comunque complicata" a Salerno. Lui è andato avanti, ha trovato un ambiente che credeva in lui, che gli ha dato tempo e fiducia.

E noi? Noi siamo ancora qui, a leccarci le ferite non di una, ma di due retrocessioni consecutive, a combattere in Serie C tra Benevento, Catania e Cosenza, mentre un giocatore che avrebbe potuto essere il nostro capitano, il nostro simbolo della rinascita, gioca contro i giganti d'Europa.

La lezione è amara ma chiara: nel calcio la pazienza è un lusso che pochi si possono permettere. Ma quando sacrifichi il futuro per sistemare il presente,  rischi di far solo un cattivo affare. . E infatti oggi Pirola è valutato 9 milioni !!!

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 26 dicembre 2025 alle 12:00
Autore: Giovanni Santaniello
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