La magia della Festa della Liberazione parrebbe già evaporata e la realtà attuale recita di una Salernitana nuovamente impelagata nelle acque perigliose della zona retrocessione, per di più diretta. Hai voglia a dire che basta che ci sia qualcuno che nell'arco delle gare la butti dentro, gonfiando la rete alle spalle degli estremi difensori avversari. Hai voglia a sostenere che nel calcio moderno tutti attaccano e tutti difendono e che puoi conquistare obiettivi anche mettendo in atto una sorta di cooperativa del goal. Nei momenti decisivi, quando la sfera inizia a scottare lì tra i piedi e quando i punti in palio pesano realmente, sono soprattutto gli attaccanti e chi il goal lo ha nel sangue a caricarsi le proprie squadre sulle spalle e a determinarne le sorti con le loro prodezze o con i loro errori sottoporta. Negli ultimi turni in cadetteria le punte stanno portando in dote punti di platino ai propri club, basti pensare al balzo della Reggiana esaltata da Gondo, uomo dei finali di stagione come a Salerno ben rammentano, nelle vittorie contro Cittadella in casa e Modena in trasferta.

Il Sud Tirol del rimpianto ex Castori ha fatto bottino pieno mandando sul tabellino dei marcatori tre attaccanti come Odogwu, Merkaj e ieri a Palermo Gori, sebbene dagli undici metri. Il Brescia sbanca Cittadella grazie a Borrelli e la Carrarese piazza colpi importanti recanti la firma di Torregrossa e, guarda caso, laggiù ad annaspare ci sono Sampdoria e Cittadella ché, fanno compagnia alla Bersagliera a causa dell'insufficiente rendimento di chi dovrebbe risolvere le partite o delle carenze in organico nel reparto offensivo semplicemente facendo il suo mestiere: gonfiare la rete rivale. Il Mantova, infine, prossimo avversario della Salernitana all'Arechi domenica in una sfida dai contenuti già sportivamente drammatici, lo sta trascinando fuori dalle sabbie mobili e mortifere  l'attaccante Bregantini.

E la Salernitana? Nulla da fare e numeri horror per le punte granata alla voce reti realizzate ed assist vincenti all'attivo. Se il club di via Allende sta crescendo di rendimento e personalità sia a livello difensivo che nella zona nevralgica del terreno di gioco altrettanto non può dirsi per l'attacco, dove tra digiuni realizzativi di durata imbarazzante, limiti tecnici o comportamentali, l'incidenza del reparto avanzato della Salernitana rasenta lo zero. Cerri e Raimondo flop del calciomercato invernale condotto dal ds Valentini, Simy volenteroso e null'altro lì davanti tra errori tecnici e goffe movenze, Braaf dribblomane spesso sterile e desaparecido assoluto nel girone di ritorno e Verde che pare abbia disimparato come si segna stanno determinando in negativo così portando il club che li ha tesserati alle soglie di un doloroso fallimento sportivo.

Non sempre si può pretendere che arrivino goal dalle retrovie a spianarti la strada o che i centrocampisti e gli esterni si mettano a fare il mestiere che spetterebbe alle punte, cosi come non sono facili da trangugiare rigori falliti, stecche sottoporta o a tu per tu con il portiere rivale, mentre la Salernitana rischia la serie C. Se Breda era forse un po' troppo votato al difensivismo, privilegiando il non prenderle al darle, con la diretta conseguenza di non facilitare il compito dei bomber (si fa per dire) del cavalluccio, non così Marino, che di propensione a fare male agli altri e di schemi offensivi se ne intende certamente. Finora sono caduti sistematicamente nel vuoto gli appelli a risvegliarsi rivolti ai punteros granata, che hanno continuato a deludere gli aficionados e a terminare le gare a capo chino con in mano bastoni da rabdomanti che cercano goal in luogo di acqua. Ora o mai più ordunque e nelle ultime tre fatiche della regular season per gli uomini di Marino i goleador di mestiere dei  campani avranno l' ultima occasione per incidere e migliorare un bilancio stagionale davvero deludente e deficitario.

Sezione: News / Data: Ven 02 maggio 2025 alle 23:30
Autore: Raffaella Sergio
vedi letture
Print