Caro Roberto,

Permettici di darti del tu, visto che ti conosciamo ormai così bene. Troppo bene, verrebbe da dire. Conosciamo ogni tua mossa, ogni tua giocata di spalle, ogni tuo colpo di testa. Eppure, ultimamente, Bobby English, ci stai facendo dimenticare perché ti chiamiamo così. 

Ricordi il 5 ottobre? No, non è passato un secolo, sono appena sette settimane. Doppietta contro la Cavese, il centesimo gol in carriera celebrato con tanto di maglia commemorativa e abbracci con il presidente Iervolino. Quel giorno all'Arechi c'era un attaccante capace di far tremare le difese avversarie, uno che quando entrava in area sembrava avere il GPS delle porte avversarie incorporato nei piedi. Dove è finito quel Bobby?

Sette settimane, Roberto. SETTE. In Serie C. Non in Premier League contro Van Dijk e Saliba, ma in Serie C, dove - con tutto il rispetto per la categoria - un bomber della tua esperienza dovrebbe fare la differenza come Godzilla in un negozio di ceramiche. Hai 100 gol in carriera, 38 in Serie A, hai vestito le maglie di Napoli, Parma, Chievo. E ora? Ora sembra che qualcuno abbia nascosto il manuale d'istruzioni della porta avversaria.

Ti vediamo lì, spesso isolato come Robinson Crusoe sulla sua isola, che raramente ti abbassi a partecipare alla manovra. "Bobby solo", hanno scritto dopo l'ultima partita con il Potenza. Solo? Caro Roberto, la solitudine è una scelta. Puoi decidere di essere un'isola o un continente collegato al resto della squadra. E francamente, preferiremmo la seconda opzione.

Ora, caro Bobby, ti scriviamo questa lettera perché sappiamo cosa sai fare. Abbiamo visto il tuo colpo di testa chirurgico contro la Cavese. Abbiamo visto la tua freddezza sotto porta. Abbiamo visto un attaccante che, quando è in forma, può fare malissimo in questa categoria.

La Salernitana è in vetta, ma serve continuità. Il campionato è lungo, maledettamente lungo, e le inseguitrici non dormono. Benevento, Catania, Cosenza: tutte lì, pronte a sfruttare ogni nostro passo falso. E tu, capitano, leader, centravanti di riferimento, hai il dovere di essere protagonista di questa cavalcata.

Sei un attaccante d'area, Roberto. Uno specialista. Hai un fisico importante, un colpo di testa devastante, esperienza da vendere. Ma ultimamente sembri un orso in letargo che ha deciso di prolungare il sonnellino oltre il necessario. È ora di svegliarsi, Bobby. È ora di tornare a essere quella minaccia costante che fa sudare freddo i difensori avversari.

Abbassati di più. Partecipa al gioco. Fai salire la squadra. E quando arriva il cross - quello giusto, l'assist perfetto di Villa o di Achik - tu devi essere lì, pronto a infilare il pallone in rete come se fosse la cosa più naturale del mondo. Perché per te lo è.

Caro Bobby English, ti vogliamo bene, maledizione, ma ci stai facendo dannare! I tifosi granata riempiono l'Arechi per vedere spettacolo e gol.
Tu hai l'occasione di essere l'eroe di questa stagione, di trascinare la Salernitana dove merita di stare: in Serie B.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 24 novembre 2025 alle 12:00
Autore: Giovanni Santaniello
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