Nona sconfitta consecutiva con Rapuano in campo. Stavolta, però, il fischietto riminese ha meritato un voto positivo in pagella ed è stato protagonista di una prova positiva, volta al dialogo e di grande autorevolezza e personalità in un contesto ambientale che gli era diventato ostile. Senza motivo, verrebbe da aggiungere, visto che la Salernitana non è stata favorita in nulla nè ci sono stati episodi penalizzanti per la Sampdoria.

Nel complesso Rapuano ha meritato un voto quantomeno sufficiente in pagella: sempre vicino all'azione, mai ingannato da qualche "tuffo" di Niang, capace di spegnere sul nascere qualsivoglia accenno di rissa nei rari momenti concitati di un match ad andamento lento che certo ha favorito la sua direzione. Giusti i - pochi - provvedimenti disciplinari, bravo nel finale a vedere che Corazza avesse respinto il pallone di schiena e non di braccio contrariamente a quanto affermassero i giocatori di casa, equo nel metro di giudizio.

Solo nel finale una piccola macchia che però non giustifica la sconfitta della Salernitana: il no alla battuta del calcio d'angolo. Il recupero, nella ripresa, è stato allungato soltanto di 30 secondi al netto delle continue perdite di tempo di Riccio e Cragno che, già ammonito, ha rischiato due volte il secondo giallo. E anche Borini, nel primo tempo, ha assunto un atteggiamento non propriamente corretto, con proteste costanti e anche plateali forse meritevoli di cartellino. Ma stavolta la Salernitana è stata così brutta da non potersi nemmeno aggrappare agli errori arbitrali.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 10 maggio 2025 alle 20:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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