Partire per il ritiro con una rosa completa all'80% Non c'è conferenza stampa di inizio stagione, da Trieste a Palermo, in cui non ci si esprima in questi modi. L'obiettivo dichiarato è sempre quello di prendere i calciatori nelle prime due settimane di luglio "perchè il romitaggio estivo è fondamentale ed è in ritiro che nascono i gruppi e si può lavorare sotto il profilo tattico".

Utopia, soprattutto dalle nostre parti. Anche con la vecchia gestione societaria, a prescindere dai brillanti risultati sportivi, la Salernitana non ha brillato per celerità e spesso gli allenatori erano costretti ad aggregare giovani della Primavera pur di raggiungere un numero di atleti sufficiente per disputare le partitelle in famiglia. La sensazione, purtroppo, è che si andrà in questa direzione sbagliata ancora una volta nonostante le promesse e le belle parole che hanno contraddistinto la presentazione del nuovo direttore sportivo.

L'inizio sembrava incoraggiante: il tandem Inglese-Ferrari ufficializzato in 24 ore e poi un centrocampista come De Boer che faceva gola anche ad alcune società di categoria superiore. Poi lo stop, le riflessioni, i dietrofront, qualche telenovela senza lieto fine (vedi Casasola) e società che si sono messe di traverso andando, di fatto, su tutti gli obiettivi della Salernitana.

Ad ogni modo, a meno che non vengano presi una decina di calciatori da qui a domenica, la situazione è tutt'altro che rosea. Ricordate la passata stagione, con Petrachi costretto a cederne quattro prima di prenderne uno e Martusciello che dispensava consigli e indicazioni tattiche a chi si allenava con il telefono in tasca in attesa di conoscere una nuova destinazione? Ecco, il povero Raffaele convivrà con una situazione analoga almeno nella prima settimana, visto che il numero di tesserati e di nuovi innesti è talmente esiguo da non potersi permettere il lusso di non convocarli come logica imporrebbe.

E allora la proprietà dia un segnale concreto. Senza chiudere i cordoni della borsa, senza aspettare che Faggiano riesca a cedere calciatori reduci da stagioni non propriamente esaltanti, che costano tanto e che presumibilmente saranno piazzati soltanto nelle battute conclusive del mercato. Con un allenatore che fa del bel gioco il suo marchio di fabbrica è davvero un controsenso e un autogol partire per Cascia con una rosa ridotta all'osso e con appena tre potenziali titolari a disposizione.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 10 luglio 2025 alle 21:30
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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