La protesta dei tifosi della Salernitana è stata una vera e propria manifestazione di dissenso contro il sistema calcistico attuale. La scelta di non entrare allo stadio e di protestare fuori dalle istituzioni calcistiche è stata una forma di contestazione civile, ma carica di significato.

La protesta continua

La protesta dei tifosi della Salernitana non si è limitata alla sola partita di andata, ma continuerà anche nella sfida di ritorno all'Arechi. Questa scelta è stata presa per manifestare il proprio dissenso nei confronti del cosiddetto "calcio moderno", che sembra aver perso di vista la passione e l'emozione del gioco. Al netto dei 9000 biglietti già venduti, ci sarà chi resterà all'esterno dello stadio a intonare cori contro Gravina e Bedin, ma non è esclusa una forte - e pacifica - presa di posizione contro la società capitanata da Iervolino, "reo" di aver preso una squadra in A portandola ad un passo dal derby di Cava.

Un messaggio forte

La protesta dei tifosi della Salernitana è stata un messaggio forte contro il sistema calcistico attuale, che sembra essere più interessato ai verdetti dei tribunali che a quelli del campo. La gestione del caos legato ai playout ha lasciato tanti dubbi e perplessità, e la Salernitana ha deciso di non piegarsi e di continuare a protestare.
 

Una scelta dolorosa

La scelta di non entrare a tifare e a sostenere i granata è stata particolarmente dolorosa per gli ultras del Direttivo Salerno, ma è stata presa per manifestare il proprio dissenso e per far sentire la propria voce. La protesta continuerà anche nella sfida di ritorno, e sarà interessante vedere come reagiranno le istituzioni calcistiche e i tifosi della Sampdoria.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 17 giugno 2025 alle 19:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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