La Salernitana chiude una stagione disastrosa con un pareggio onorevole a San Siro, contro una squadra decisamente più forte ma distratta dai tanti festeggiamenti per gli addii di Pioli, Kjaer e Giroud. Senza 12 calciatori, Colantuono opta per un undici composto quasi tutto da giocatori di proprietà, molti dei quali già in odore di partenza. Un 3-4-2-1 equilibrato e con caratteristiche tali da sfruttare le ripartenze. Almeno sulla carta. Perchè la prima frazione è un monologo da parte del Milan, carico e motivato nonostante lo sciopero del tifo indetto dagli ultras della curva Sud.

Netta la differenza tecnica tra le due squadre, per i padroni di casa tutto troppo facile e innumerevoli occasioni per sbloccarla subito. Pulisic e Leao mettono a dura prova i riflessi di Fiorillo, poi ci prova Tomori di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo senza riuscire a inquadrare lo specchio della porta. Ci vogliono poi due diagonali difensive importanti di Sambia e Zanoli per evitare guai peggiori, in entrambi i casi con un Leao scatenato e a tratti immarcabile.

Il gol dello svantaggio arriva però nel modo meno atteso: a Fiorillo scappa di mano il pallone e per l'esterno portoghese è un gioco da ragazzi depositare il pallone in fondo al sacco tra l'incredulità generale e i fischi dei 350 tifosi presenti nel settore ospiti. Poco dopo ecco il 2-0: corner ben calciato da Bennacer, Gyomber perde la marcatura su Giroud e il francese chiude virtualmente il match celebrando al meglio la sua ultima gara con la maglia rossonera. Boato di tutto lo stadio e abbraccio collettivo con Pioli a bordo campo.

Ci sarebbe il tempo anche per la terza rete di Theo Hernandez, ben servito da Leao: il VAR, però, coglie un fuorigioco obiettivamente impercettibile a occhio nudo. C'è poi tempo per una parata miracolosa di Fiorillo su Puliic, colpo di testa da distanza ravvicinata che costringe il terzo portiere a volare all'incrocio. Nella ripresa il Milan prova a dilagare e costruisce una serie di azioni ad alta velocità, agevolato da una difesa ospite sempre in affanno e mai capace di opporre adeguata resistenza.

Fiorillo è bravo in altre due circostanze, poi Giroud tenta il pallonetto da posizione impossibile. Dura 10 minuti la reazione d'orgoglio della Salernitana, merito anche dei cambi di Colantuono che inserisce Vignato e Simy per Candreva e Kastanos, presumibilmente alla loro ultima partita con la maglia granata. L'attaccante accorcia le distanze di testa, poi colpisce la traversa sfiorando il clamoroso 2-2, infine Tchaouna calcia fuori da buona posizione dopo aver saltato in velocità quasi tutta la difesa di casa.

Col minimo sforzo, però, i padroni di casa vanno ancora a segno con Calabria, bravo a bruciare sul tempo Pasalidis e a piegare le mani a Fiorillo di testa. Gara finita? Assolutamente no. Perchè il Milan si rilassa, conferma di essere la big che subisce più gol di tutte e si piega a cospetto di un Sambia nuovamente decisivo: stop, avversario lasciato sul posto e pallone all'angolino per il 3-2 della speranza. 120 secondi dopo ecco il pareggio della Salernitana: Tchaouna calcia, il portiere respinge, Simy non può sbagliare da pochi passi.

Per lui terza rete stagionale, chissà che non possa essere uno dei riconfermati in cadetteria, laddove ha fatto benissimo ai tempi del Crotone. In pieno recupero c'è tempo per l'assalto del Milan e per qualche errore di Pasalidis che, per poco, non consente ad Adli di segnare il quarto gol. Si chiude 3-3, con San Siro che applaude Giroud, Kjaer e Pioli e la Salernitana che non evita il record negativo.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 25 maggio 2024 alle 22:43
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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