La partita della vergogna. Succede che all’Arechi, nel ritorno dei playout, la Sampdoria riesca a centrare la salvezza e che la Salernitana a causa dei propri tifosi debba congedarsi dalla Serie B nel modo peggiore. Perché quando ormai al 21’ della ripresa gli ospiti viaggiavano spediti verso il traguardo, con lo stesso risultato dell’andata, nello stadio esplodeva l’ira della Curva Sud.

Che sfogavano la loro rabbia gettando in campo fumogeni, petardi, seggiolini e altri oggetti e costringendo l’arbitro Doveri a sospendere il gioco per due volte prima di dichiarare chiusa la partita dopo il terzo tentativo di riprendere il match. È finita nel peggiore dei modi la stagione della Salernitana. Che è tornata in C dopo dieci anni, alla seconda retrocessione di fila.

Sotto l’altra metà del cielo, la Samp si è avvicinata ai propri tifosi (1500 in Curva Nord) per una salvezza che, per certi versi ha dell’incredibile. Un’impresa resa possibile dalla penalizzazione del Brescia (retrocesso direttamente con Cosenza e Cittadella), ma ben costruita con due round di playout giocati nel segno di un cinismo ritrovato. Alla Salernitana, in campo, non è bastato il cuore in questa infinita appendice, rimasta in sospeso per 33 giorni dalla retrocessione all’ultima di campionato della Samp a Castellammare di Stabia e proseguita per un’altra settimana di tensione (tra intossicazioni alimentari dei campani e nervosismo tra le tifoserie). Fino all’epilogo di ieri.

Sezione: Rassegna stampa / Data: Lun 23 giugno 2025 alle 10:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Lorenzo Portanova
vedi letture
Print