L’episodio chiave è stato il piazzato di Cicerelli a 7’ dal riposo: una traiettoria forte sotto la traversa che ha scavato il solco tra Catania e Salernitana. La squadra di casa da quel momento in poi ha dominato la scena dopo un prologo tutto equilibrio, tatticismi e grande lotta a centrocampo, raddoppiando nella ripresa con Forte. La capolista s’è smarrita anche perché non è più riuscita a dialogare o a cercare superiorità numerica negli ultimi venti metri.

I campani sono stati raggiunti dal Benevento, prossimo avversario dello stesso Catania e ancora al Massimino. Lo stadio siciliano ha registrato una presenza record, quasi 19mila spettatori che hanno indirizzato la partita al di là dell’impegno indiscusso e delle motivazioni dei beniamini. Toscano è a -1 dal primo posto, ma l’allenatore del Catania frena: "Non abbiamo ancora scritto la storia di questa stagione, lavoriamo decisi e con umiltà".

Capomaggio, anima della Salernitana, ha avuto pochissimo spazio. Di Tacchio e Quaini hanno limitato i fraseggi avversari, scaricando palla sulle fasce dove Casasola e Donnarumma hanno creato scompiglio assicurando le giocate per trequartisti e punte. Ubani, che cercava di tenere basso Donnarumma, è invece entrato in difficoltà tanto che, con astuzia, il tecnico Raffaele l’ha cambiato all’8’ della ripresa.

Sezione: Rassegna stampa / Data: Lun 20 ottobre 2025 alle 10:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Lorenzo Portanova
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