Carissimi amici, eccoci qui a commentare una trasferta che nel primo tempo sembrava un sogno più bello di Belen che ti porta il caffè a letto, e invece si è poi trasformata in un incubo peggiore di quando scopri che quella che hai rimorchiato in discoteca era l'ex del tuo migliore amico e lui lo ha saputo prima di te. Al Massimino la Salernitana ha iniziato con la faccia tosta di chi va a cena dalla suocera convinto di conquistarla, poi ha regalato due gol come fossero panettoni avanzati a Ferragosto, con la difesa che aveva più buchi del groviera svizzero esposta al sole di agosto. Il secondo tempo è stato una sofferenza paragonabile solo a guardare tua moglie che guida mentre parcheggia: sai che finirà male ma non puoi fare niente.
Ma andiamo con ordine, che il fegato è già provato abbastanza anche se il cuore granata ha resistito a cose peggiori nell'ultimo biennio:
DONNARUMMA 5,5
Il migliore in campo tra i granata è un portiere. Lasciate che questo concetto vi entri bene in testa, come quando realizzi che hai lasciato le chiavi dentro casa e sei in mutande sul pianerottolo. Su Cicerelli si fa beffare da una distanza che nemmeno Totti nei suoi momenti migliori ci avrebbe provato. Si aspettava il cross come uno che aspetta l'autobus e invece arriva un missile terra-aria. Mette due soli uomini in barriera, probabilmente pensava che Cicerelli avesse la mira di uno che piscia ubriaco dopo dieci birre. Nel secondo tempo però ci salva da una figuraccia che avrebbe fatto impallidire pure quella volta che tuo padre ti trovò con la rivista sotto il materasso. Paradossalmente è stato il meno peggio, come dire che nella tempesta perfetta lui era il salvagente bucato ma almeno galleggiava.
COPPOLARO 5
Cicerelli gli sguscia via con la stessa facilità con cui il sugo di pomodoro sfugge dalla forchetta durante un primo appuntamento con la camicia bianca. Quando viene puntato va più nel panico di uno studente che scopre che l'esame è orale e non scritto. Nella ripresa lo spostano a fare l'esterno, ma ha il passo di un pensionato che va a ritirare la pensione il primo del mese alle Poste. Non ha né le gambe né le caratteristiche per quel ruolo, è come mettere Gigi D'Alessio a cantare rock metal. La sua partita è stata più imbarazzante di quando tua madre racconta ai tuoi amici di quando facevi la pipì a letto.
GOLEMIC 4,5
Dopo Monopoli sembrava rinato, invece torna quello che conosciamo: più insicuro di un ragazzo alla prima volta. L'errore sul 2-0 è da lacrime, lascia più spazio a Forte di quanto ne abbia un SUV in un parcheggio vuoto. Il buco che regala è così grande che ci poteva passare tutto il Catania in fila indiana. Questo dimostra quanto questa rosa abbia bisogno di un difensore centrale vero, uno che sappia dove sta la porta anche quando si sveglia alle tre di notte per andare in bagno. La sua prestazione è la prova vivente che a gennaio serve almeno un centrale, possibilmente due, ma che sappiano distinguere un avversario da un palo della porta.
ANASTASIO 5,5
Ritorno da ex in quello stadio dove era idolo, accolto come l'ex fidanzato alla festa di matrimonio della tua ex. Il meno peggio del terzetto difensivo, che è come dire il meno brutto tra i fratelli Brutto. Calcia male un paio di punizioni da posizioni interessanti, con la precisione di uno che cerca di centrare il water dopo una cena a base di tequila bum bum. Il suo ritorno al Massimino è stato più triste di una pizza con l'ananas servita sui tavolini di Piazza della Concordia.
VILLA 6
Al primo test davvero tosto fa un passo indietro più veloce di quello di un ladro che scopre che il cane non era legato. Si vede meno nella metà campo avversaria di quanto si veda un napoletano puntuale a un appuntamento. Perde il duello con Casasola come si perde il portafoglio in metropolitana: senza nemmeno accorgersene. Tre cross, tutti finiti nelle mani del portiere con la precisione di chi manda il CV all'azienda sbagliata. Unico a salvarsi con un sei stiracchiato come la mozzarella sulla pizza, perché almeno ci ha provato.
UBANI 4,5
Madonna santa, ma perché insistiamo su questo ragazzo che è più spaesato di un vegano in una macelleria? Dopo aver visto l'approccio disastroso di Quirini abbiamo capito il mistero. A gennaio bisognerà intervenire pure sulla destra (che peccato aver temporeggiato e perso Casasola), altrimenti scendiamo in campo con un cono stradale che almeno sta fermo e non sbaglia. Perde palla due volte in retropassaggio con la sicurezza di chi cammina bendato in un campo minato. Sbaglia tutto quello che è umanamente possibile sbagliare e anche qualcosa che pensavamo impossibile. La sua prestazione toglie sicurezza alla squadra come un pilota ubriaco la toglie ai passeggeri. Sostituito in ritardo, come sempre succede quando uno sta facendo danni tipo elefante in cristalleria.
CAPOMAGGIO 5
Il cartellino giallo dopo pochi minuti lo condiziona più di quanto un ragno in camera condizioni il sonno di un aracnofobico. Era partito bene con una bella chiusura su Cicerelli, poi alterna giocate di classe a errori che farebbero vergognare pure un pulcino della Scuola Calcio. Quando non gira lui, la Salernitana non gira: è come togliere il formaggio dalla pizza, tecnicamente è ancora pizza ma sai che c'è qualcosa che non va. Il suo problema è che deve essere il metronomo della squadra ma con il giallo diventa più prudente di una suocera che guida col nipote in macchina.
TASCONE 5,5
Dal punto di vista fisico sta crescendo come la barba dopo tre giorni senza radersi, ma la lucidità la perde col passare dei minuti come un cellulare perde batteria quando apri TikTok (è stata una genialata avergli fatto saltare tutta la preparazione pre-campionato). Commette un non fallo accentuato dal tuffo di Cagnotto Di Tacchio da cui nasce il gol di Cicerelli, anche se l'arbitro aveva il fischietto più facile di una ragazza al primo mojito. Offre un discreto contributo in interdizione, è uno degli ultimi ad arrendersi, ma quando deve fare l'ultimo passaggio ha la precisione di chi lancia i dadi a Monopoli sperando di non finire su Parco della Vittoria con quattro alberghi.
FERRARIS 5
E qui casca l'asino, come si dice a Salerno quando qualcuno fa una cazzata. Per la terza volta consecutiva lo vediamo giocare trequartista, ruolo nel quale incide quanto un vegetariano incide in una grigliata. Gli avversari gli prendono le misure e lo tengono lontano dalla porta come si tiene lontano un parente rompiscatole alle feste di famiglia. Sparisce nel secondo tempo più velocemente di quanto sparisce il pane a tavola quando arriva tua nonna affamata. Ha avuto una buona chance sullo 0-0 ma ha calciato male, segno che non è a suo agio in quella posizione. Bisogna capire una cosa fondamentale: Ferraris è il nostro miglior attaccante, quello che sa fare gol, quello che quando sta in area fa paura. E noi cosa facciamo? Lo mettiamo a fare il Maradona a centrocampo! È come comprare una Ferrari e usarla per andare a fare la spesa: tecnicamente funziona, ma stai sprecando tutto il potenziale. Se Ferraris subisce trenta falli a centrocampo otteniamo zero, se gliene fanno anche uno solo in area possiamo avere un rigore. Ma questo concetto sembra sfuggire a chi decide la formazione.
FERRARI 4,5
Il cross sbilenco con il pallone quasi in curva fotografa la sua partita meglio di quanto una foto segnaletica fotografa un criminale. Non ne azzecca una, Ierardi lo annulla totalmente come si annulla un appuntamento scomodo. La sua prestazione è stata più deludente di quando apri il pacco di Amazon e capisci che hai ordinato la taglia sbagliata. Impalpabile come un fantasma, ma almeno i fantasmi fanno paura, lui no.
INGLESE 4,5
I fischi del pubblico catanese potrebbero averlo condizionato, ma lui è un giocatore esperto, uno che ne ha viste più di Bertoldo. Per la seconda gara di fila appare scarico come una batteria dimenticata nel cassetto, spento come una lampadina fulminata, poco presente come un padre separato. Unico guizzo una sponda di classe per Ferraris, poi diventa spettatore non pagante come quelli che guardano le partite dai balconi fuori dallo stadio. La sua prestazione è stata più triste di un pranzo di Natale da soli con un tramezzino del bar. Altro che “Condor”, oggi è sembrato un passerotto bagnato.
I SUBENTRATI (ovvero la panchina della speranza)
ACHIK 5,5 - Entra e ci mette buona volontà, come un supplente che cerca di farsi benvolere dalla classe. Perde qualche pallone di troppo e si innervosisce più di un automobilista nel traffico impazzito di Salerno durante le luciarelle natalizie.
QUIRINI 4 - Madonna, peggio di così poteva solo entrare in porta e fare autogol. Nella stessa azione svirgola il pallone tre volte, facendo arrabbiare i compagni che lo guardavano come si guarda uno che ti ha appena graffiato la macchina nuova. Nel finale un suo liscio quasi regala il 3-0 al Catania. Il suo impatto è stato devastante, ma nel senso opposto a quello desiderato.
LIGUORI 5 - Una bella apertura, un colpo di tacco e poi più niente. Come un fuoco d'artificio bagnato: promette tanto ma non esplode.
MATINO 5,5 - Un paio di buoni interventi difensivi, che è come dire che in un naufragio ha trovato una ciambella di salvataggio bucata: meglio di niente ma insufficiente.
KNEZOVIC 5 - Seriamente, se qualcuno lo ha visto chiami il 113. La sua prestazione è stata più invisibile del Governo quando ci sono i problemi veri.
MISTER RAFFAELE 4,5
E arriviamo al pezzo forte, al nostro amato mister che continua nell'esercizio di presunzione delle tre punte come se stesse dirigendo il Barcellona di Guardiola e non la Salernitana in trasferta a Catania. Caro Raffaele, siediti qui che ti devo parlare come mi parlava mio nonno quando doveva spiegarmi le cose serie.
Il problema vero è l'ossessione per i due centravanti boa che intasano l'area come i turisti intasano via dei Mercanti a Natale. Inglese e Ferrari insieme in area sono come mettere due frigoriferi in un monolocale: occupano tutto lo spazio e non servono a nulla. Il risultato? Facilitiamo la vita al Catania che deve solo mettere un paio di difensori lì in mezzo e il gioco è fatto.
E mentre questi due fanno i pali della porta avversaria, Ferraris - il nostro miglior attaccante, quello che SA FARE GOL - gioca a fare il trequartista a trenta metri dalla porta! È come avere Maradona e metterlo a fare il terzino: tecnicamente può giocare ovunque, ma perché sprecare il suo talento? Se Ferraris sta lontano dall'area, gli avversari sono felici come pasque e si divertono a massacrarlo di botte sotto gli occhi benevoli dell’arbitro. Se invece lo rimetti in area, devono marcarlo stretto e ogni fallo può diventare un rigore. Ma questo ragionamento evidentemente ti deve sembrare complicato quanto la fisica quantistica.
I cambi? Tardivi come un preservativo usato dopo il test di gravidanza positivo. Quando finalmente decidi di cambiare qualcosa, la partita è già andata più di quanto sia andata la gioventù. E la difesa? Quella è un argomento a parte che meriterebbe un trattato. Abbiamo più buchi che un formaggio svizzero lasciato sei mesi in cantina. Golemic regala gol come Babbo Natale regala giocattoli, ma almeno Babbo Natale viene una volta l'anno.
La squadra è troppo dipendente da Capomaggio: se lui non gira, non gira nessuno. È come avere una macchina dove tutto dipende da una ruota sola.
Mister, con tutto il rispetto che ti dobbiamo, è ora di riflettere. Serve un modulo che valorizzi chi sa fare gol, non che lo mandi in giro per il campo a fare il turista. Serve una difesa che non regali gol come fossero caramelle alla festa di compleanno. Serve correggere limiti e difetti emersi in maniera tangibile anche nelle partite vinte.
La Salernitana ha fallito la sua prima vera prova di maturità. Nel secondo tempo siamo stati imbarazzanti, anche e soprattutto sotto l’aspetto caratteriale. In vetta i giochi sono apertissimi, ma non dobbiamo demoralizzarci, in attesa che a gennaio arrivi un difensore centrale vero, uno che sappia cosa fare quando vede un avversario, possibilmente uno che abbia giocato a calcio almeno una volta nella vita.
Ci vediamo alla prossima, anche quando soffriremo ancora saremo sempre qui, perché la Bersagliera è come la mamma: anche quando ti fa disperare, la ami lo stesso.
FORZA GRANATA, SEMPRE E COMUNQUE!
(Anche quando ci fanno venire l'ulcera)
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