Il magico mondo dei social. Non potremmo definirlo altrimenti. Ogni volta che scriviamo un articolo leggermente più critico o nel quale esortiamo la società a mantenere almeno per una volta le promesse fatte, ecco che compaiono i soliti soloni del web che puntano il dito contro la nostra redazione invitandoci ad andare al mare (ricordate il tormentone dell'estate del 2023, quando Ikwuemesi era meglio di Piatek e la Salernitana si sarebbe salvata a marzo?) o etichettandoci come destabilizzatori.

Del resto aver dimostrato sul campo onestà intellettuale non serve a molto quando ci si imbatte in gente in malafede o che pecca di memoria corta, personaggi che hanno già rovinato il calcio a Salerno e che sono tra gli artefici di questo dolorosissimi salto all'indietro. Eravamo lecchini e pro romani quando, da Sarnano e ricevendo minacce anche fisiche, raccontavamo di una grande Salernitana proiettata verso la promozione in A, ritenendo a ragion veduta che la multiproprietà fosse un falso problema.

Eravamo voce fuori dal coro quando non credevamo agli atti notarili, ai Della Valle negli alberghi cittadini e a queste stucchevolli e vomitevoli telenovele esortando tutti a mentalizzarsi a sei mesi anomali e con un trust al comando. Ed eravamo vedove di Lotito e Fabiani quando, in largo anticipo, pronosticammo la crisi della Salernitana e il rischio doppio salto all'indietro. Già un'ora dopo l'illusoria festa di Piazza della Concordia. Speravamo di sbagliarci, intendiamoci, ma era troppo evidente si andasse incontro ad un incomprensibile ridimensionamento sfociato poi nel disastro che abbiamo visto tutti.

E allora, memori di tante previsioni azzeccate e ribadendo la nostra onestà intellettuale, riteniamo che meriteremmo un minimo di considerazione in più quando scriviamo, al 7 agosto, che c'è già un promessa non mantenuta. Per portare in ritiro una rosa completa all'80% bisognava prendere almeno altri 5-6 calciatori di spessore. 

Considerando che si è partiti in ritiro con un allenatore "giochista", recarsi a Cascia con appena dieci volti nuovi, qualche ragazzino della Primavera (a proposito, peccato per l'epilogo Fusco junior) e 8-9 giocatori con la valigia pronta e il muso lungo non  è altro che il remake della passata stagione e sappiamo tutti come sia andata a finire. In attesa che la società capisca che commentare il passaggio dalla A alla C a suon di record negativi come fosse un fisiologico passo falso è irritante e inaccettabile, ribadiamo un concetto: la Salernitana, almeno sulla carta, deve essere una corazzata

Ci sono costi da tagliare? Non è colpa dei tifosi se sono state sbagliate una miriade di scelte affidandosi a dirigenti non all'altezza o ad allenatori che hanno sbagliato tutto. In C non ci sono introiti? Iervolino l'ha presa facendo un affare in A, a San Siro, con 20mila spettatori, bilancio in attivo e parco giocatori di livello. E' obbligo morale, non ci stancheremo mai di ripeterlo, riportare la Salernitana dove è stata presa, senza accampare alcun tipo di alivi , senza aggrapparsi alle speranze inesistenti di una B a 21, senza pensare che Gravina abbia fatto più danni della proprietà attuale.

Faggiano non sia un Petrachi-bis e abbia autonomia di movimento e budget adeguati, senza doverne cedere quattro per prenderne uno.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 07 agosto 2025 alle 19:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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