Sembra assumere sempre più i connotati di una querelle stucchevole quella che si trascina ormai da quando la Salernitana è targata Lotito-Mezzaroma, ovvero la questione allenamenti a porte chiuse. I tifosi, così come gli organi di stampa, sono stati abituati sin dall'era Perrone a non assistere alle sedute della Salernitana quotidianamente, ma un giorno a settimana il trainer laziale acconsentiva affinchè sugli spalti ci fosse qualche tifoso pronto a spronare la squadra e ad esortare i calciatori a far bene nella partita successiva. Nonostante le tante richieste del pubblico granata, ancora a tutt'oggi le sedute giornaliere dei ragazzi di Menichini si svolgono rigorosamente  a porte chiuse. 

I motivi potrebbero essere molteplici e non tocca a noi star lì a sindacare, ma forse le giustificazioni che vengono date alle mancate porte aperte lasciano il tempo che trovano, visto che la sola scusa delle gradinate non ancora  a norma del campo "Volpe" regge fin quando gli allenamenti si svolgono lì, ma non quando si sono disputati anche all'Arechi o ad Eboli. Nella speranza che i tifosi della Salernitana vengano accontentanti quantomeno per vedere una sgambatura settimanale, è bene ricordare che in duemila, in piena estate ed in una domenica d'agosto, gremirono il "Figliolia" di Baronissi dimostrando ancora una volta l'enorme potenziale di una piazza che va coinvolta ogni giorno e non solo quando aprono i botteghini e bisogna acquistare il biglietto.

Sezione: Angolo del Tifoso / Data: Ven 19 settembre 2014 alle 09:15
Autore: Salvatore Ciccone
vedi letture
Print