La Salernitana torna alla vittoria in un momento delicato, importante. Non perché fosse in crisi ma dopo la batosta nella chiusura del calciomercato, ci si attendeva una risposta seria e convincente da quelli che fin qui hanno portato la formazione di mister Menichini al secondo posto in classifica. Nel girone C le due squadre che si stanno giocando il primo posto, Salernitana e Benevento, sarebbero entrambe prime per punteggio in tutta la Lega Pro ma per la qualità profusa nelle ventiquattro giornate di campionato è palese che si sia vinto per merito dei singoli più che per la qualità tattica, di entrambe le squadre. Per quanto riguarda la Salernitana sembra davvero un niente ciò che separa la formazione granata da uno schiacciasassi ma quel niente, in questo momento del campionato, costano due punti di ritardo dal Benevento. La Voce del Tifoso indaga oggi sugli umori post derby della tifoseria granata come al solito, e se gli acquisti fatti potrebbero con il tempo dare una svolta al campionato.

1) Secondo i media il mercato della Salernitana è apparso appannato rispetto alle potenzialità del club. E’ davvero così o una rosa meno ampia, l’aver acquisito tra gli altri Moro e Perrulli, potrebbe agevolare le scelte del mister verso un modulo buono per tutte le partite?

2) Di spettacolo se n’è visto poco ma quale modulo ti ha emozionato, anche se a tratti, qualche cosa di più?

3) Dopo tanti tentennamenti il prossimo attaccante della Salernitana sarà Andrei Cristea, giocatore esperto ma sul quale non manca il classico scetticismo dei tifosi granata. Con Calil sembra si sia cambiata la tendenza. Fosse la volta buona?

4) In altre piazze ci si chiede se il 12° uomo a Salerno valga davvero un contributo importante per un risultato positivo, ancor di più per una vittoria. Cosa ne pensi?

Paolo 31, anni: 1) “Quest'affermazione non mi trova pienamente d'accordo. In questa finestra di mercato, la società si è mossa con grande anticipo acquistando Perrulli a fine dicembre, tesserando Bocchetti a inizio gennaio e Moro subito dopo. Ritengo siano stati tre innesti importanti per la categoria, che vanno ad ampliare il ventaglio di scelte a disposizione di mister Menichini. Con la rosa attuale, il mister può decidere di settimana in settimana uomini e moduli più consoni per affrontare al meglio l'avversario di turno”.

2) “Ormai questo è diventato il leitmotiv delle ultime settimane. Noi tifosi forse dimentichiamo che siamo in un campionato di Lega Pro anomalo, con quasi la metà delle squadre che lo scorso anno militavano in Seconda Divisione o serie D. Non mi sembrano che il Benevento o altre squadre facciano sfoggio di un calcio spumeggiante e spettacolare. Il modulo forse con il quale abbiamo visto le prestazioni migliori della Salernitana è stato il 3-5-2 di metà girone di andata, che ci ha permesso di inanellare una serie importante di vittorie e prendere il largo in classifica. Per l'assortimento della rosa a disposizione, anche il 4-3-3 o 4-2-3-1 credo possano essere moduli altrettanto efficaci”.

3) “Lo scetticismo forse nasce dal fatto che storicamente, a gennaio, molti degli attaccanti acquistati si sono rivelati delle vere e proprie meteore (ricordo a memoria i vari Cammarata, Quintero, Arostegui, Fofana e tanti altri). Io sono convinto che prima di giudicare definitivamente, sia meglio dare la possibilità al calciatore di mettersi in mostra e dimostrare il proprio valore che è indiscutibile, carriera alla mano. D'altronde, anche Calil all'inizio ha avuto un periodo di ambientamento in cui non è stato esentato da critiche. Da tifoso, spero che Cristea possa dare un’ulteriore mano alla causa granata, per raggiungere l'obiettivo finale che tutti noi auspichiamo”.

4) “In Lega Pro, è un dato di fatto, non ci sono altre tifoserie che, per presenze e passione, possano eguagliare la nostra. E non è un caso che la gran parte dei gol segnati dalla Salernitana in casa, siano stati realizzati sotto la Curva Sud. Negli ultimi anni, forse anche temprati dalle cocenti delusioni subite, i tifosi granata hanno maturato una coscienza critica più positiva. Anche in partite complicate, la spinta dei tifosi ha fornito ulteriori energie ai calciatori portandoli il più delle volte a ottenere risultati positivi, non solo all'“Arechi” ma anche in trasferta. Credo che quest’atteggiamento positivo di incitamento alla squadra, a prescindere dal risultato, ci possa portare molto lontano quest'anno”.

Michele 24 anni: 1) “Non penso che qualitativamente ci siamo indeboliti sul mercato ma penso che quantitativamente sì. E non penso che si agevoli il mister; prima di tutto perché un calciatore sa già che potrebbe essere titolare, e poi perché potremmo trovarci scoperti nel ruolo”.

2) “Il modulo che non tanto mi ha emozionato ma che mi ha convinto di più è il 4-2-3-1, modulo con cui è stata costruita la squadra. C'è il problema del centravanti ma abbiamo le ali più forti del campionato, ed è giusto sfruttare le loro potenzialità”.

3) “Lo scetticismo è normale, anche perché c'è il punto interrogativo sulla sua condizione atletica e soprattutto mentale. Da qui a sparare giudizi gratuiti ce ne passa. Aspettiamo di vederlo sul campo, e poi giudichiamo. Certo, sarebbe stato meglio un italiano, ma va bene così”.

4) “Dico solamente che in casa, la maggior parte dei gol, e delle rimonte, sono state fatte sotto la Curva Sud. Coincidenze? Io credo che il sostegno di un pubblico caloroso sia fondamentale”.

Carlo, 38 anni: 1) “Non sono mai riuscito a capire il mercato degli ultimi anni. Nulla da dire contro i nuovi innesti che trovo validi. Il problema è sempre lo stesso: come vengono disposti in campo i giocatori e cosa si chiede loro. Sono decine gli esempi di centrocampisti o di mezzepunte che grazie ad allenatori lungimiranti o visionari diventano attaccanti di prim'ordine. Resto convinto che la squadra abbia un potenziale inespresso. E’ come una macchina che cammina con il freno a mano tirato o senza usare la quinta marcia”.

2) “Il 4-3-3. Più che emozionato, posso dire che mi ha esaltato in qualche frangente, quelli in cui la squadra ha deciso di premere un po’ di più sull’acceleratore, facendo uscire fuori le qualità individuali dei calciatori, abili, non solo ad aspettare l’avversario ma anche soprattutto ad aggredirlo. E’ un modulo che può dare sia copertura sia spinta in fase di possesso palla”.

3) “Lo sport preferito dei salernitani è criticare! Non ricordo, a memoria, di un giocatore per il quale non ci sia stata polemica. Tralasciando le doti di giocatore, Calil lo vedo un ottimo comunicatore, capace di attirare simpatie e di stabilire un buon rapporto empatico sia con la stampa che con i supporter anche grazie ad una buona metodologia di uso dei social. Per quanto riguarda Cristea, spero che possa essere "quello che la mette dentro", il finalizzatore che manca alla squadra. Purtroppo, è vero che Calil è il capocannoniere della Lega Pro, ma è anche vero che il secondo realizzatore della squadra è negro con quattro gol mentre per le altre squadre, ci sono più giocatori con una media di sette-otto gol pro-capite. Questo ci fa capire che il nostro attacco non è strutturato e valido, è semplicemente delegato al singolo”.

4) “E' vero che, da che mondo è mondo, le partite giocate in casa vengono considerate "più facili" per il famoso "fattore campo" o per le "condizioni ambientali". Sarebbe bello, ad esempio, vedere la partita che tutti aspettiamo, ossia quella con il Benevento, con un “Arechi” gremito e con coreografie degne degli anni d'oro”.

Sezione: Angolo del Tifoso / Data: Mer 11 febbraio 2015 alle 15:30
Autore: Lino Grimaldi Avino
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