Con la 25ª giornata in archivio e con la nuova e finalmente convincente vittoria della Salernitana, vanno via da Salerno, si spera anche le opache prestazioni della formazione di Menichini. A margine di una settimana tribolata dalle vicende del patron, le stesse non hanno scosso più di tanto l’ambiente cittadino perché si sa, ai salernitani interessa solo la Salernitana, e per gli appassionati tifosi granata, l’unico argomento buono di discussione è quanto impegno profondano i giocatori della stessa quando indossano i colori di questa casacca, perché, come ha detto lo stesso tecnico Menichini, questa maglia pesa, tradotto “i giocatori sentono la responsabilità dell’impegno che hanno preso con questa città”, per cui giocare a Salerno non è come giocare in altre piazze, senza fare nomi, perché di questi tempi la suscettibilità altrui è alta. La Voce del Tifoso questa settimana propone le seguenti domande e osservazioni:

1) Si torna a casa con una vittoria da un campo difficile per molti. Tornano le sensazioni positive di potercela fare a vincere il campionato nonostante il gap dal Benevento (che sembra non conoscere pause)?

2) Da qualche domenica Menichini è tornato gradualmente al 4-3-3, e da quando Nalini sta tornando ai suoi standard autunnali, questo modulo sta convincendo di più. Si è davvero sulla strada giusta o il Melfi, per caratteristiche tattiche, ha dato una mano a Menichini?

3) Prossima gara con il Foggia. Auspicabile una bella cornice di pubblico per una sfida che si rinnova. Miglior difesa (Salernitana) contro il secondo miglior attacco (Foggia, insieme e Casertana e Matera). Ci si aspetta una bella partita?

4) Senza entrare nel merito della vicenda “Iodice-Lotito”, i tifosi granata hanno risposto interessandosi alla squadra, facendo quadrato, ovattandola da disarmonie che avrebbero potuto destabilizzare da quello che è l’obiettivo finale. Segno di maturità anche da parte dei tifosi che dopo anni di vicende giudiziarie hanno voglia solo di calcio?

5) Salernitana seconda nonostante si sia cambiato tecnico, nonostante gli infortuni e una rosa incompleta, seconda nonostante gli incidenti, i malesseri. La Salernitana lotta e sente l’impegno, i tifosi lo sanno e dopo ogni partita. Quanto è grande l’orgoglio che vi spinge ogni domenica a incoraggiarli, al di là dell’attaccamento ai colori?

Antonio, 21 anni: 1) “Vincere è sempre importante, dà morale e ulteriore convinzione nei propri mezzi. Soprattutto in questa fase cruciale del campionato. La squadra dopo un inizio del 2015 poco convincente, sembra aver ritrovato le sue certezze e il pragmatismo d’inizio stagione. Fondamentali il ritorno a buoni livelli di Nalini (giocatore determinante) e i gol di Maikol Negro, altro elemento di spessore. Credo che la Salernitana abbia ancora qualcosa in più del Benevento e la possibilità di poter giocare lo scontro diretto all'“Arechi” fa spostare leggermente l'ago della bilancia per i granata. Vanno fatti, comunque, sportivamente, i complimenti al Benevento che sta disputando un ottimo campionato”. 2) “Questa è una squadra che potrebbe giocare con vari moduli. Merito di chi l'ha costruita. Al momento il 4-3-3 sta funzionando benissimo grazie a due elementi cardini in questo modulo: Negro e Nalini. Personalmente mi piacerebbe più il 3-4-3 con Bocchetti sulla linea di Trevisan e Lanzaro, con Colombo e Franco più alti”. 3) “Con il Foggia è un crocevia importante della stagione e l'ambiente l’ha capito. Sarà un “Arechi” traboccante di passione e calore. Affronteremo un avversario di primissimo livello, l'unica squadra che a mio avviso gioca un calcio piacevole. Hanno calciatori in grado di risolvere la partita in qualsiasi momento e abili nel contropiede. Inoltre hanno il miglior centrocampista dopo Pestrin e D'Agostino, in altre parole Agnelli. Nonostante ciò credo sarà una gara tattica. Menichini questa volta non commetterà lo stesso errore di giocarsela in maniera spavalda come contro il Lecce”. 4) “Mi auguro che questa vicenda ricompatti l'ambiente granata e trasmetta carica positiva. E’ stato bello vedere come la tifoseria si sia ulteriormente stretta a squadra e dirigenza lasciando fuori le vicende politiche del calcio. Il popolo salernitano è orgoglioso, e in queste situazioni dà il meglio di sé rivelandosi importante”. 5) “La stagione non è partita nel migliore dei modi con la vicenda “Somma-Fabiani”. C'è stato un po' di timore ma il campo ha confermato la bontà lavoro di Fabiani e del tecnico Menichini. Determinante però il pubblico: non a caso si vincono tante partite al 90° sotto la Curva Sud. I calciatori sanno che hanno a che fare con una piazza importante ed esigente, e ciò li responsabilizza ulteriormente. La tifoseria della Salernitana dà sempre ha un'ossessione: quella di riprendersi quella Serie A persa immeritatamente con episodi discutibili. E dedicarla a quei quattro angeli che da lassù fanno ancora il tifo con noi. Ecco perché la Salernitana dopo due fallimenti è ancora qui, e un giorno questi straordinari tifosi si riprenderanno ciò che gli fu tolto immeritatamente perché il calcio è una ruota che gira”.

Francesco 20 anni: 1) “Oramai i tifosi sono convinti della promozione diretta della Salernitana, è vero il Benevento sembra non voler cedere ma il primato per il campionato di Lega Pro girone C si deciderà a Salerno l'8 marzo con il derby e lì ci vorrà l'appoggio del 12° uomo”. 2) “Finalmente sta tornando il Nalini che tutti conosciamo e il mister si è deciso ad utilizzare Negro, che sta dimostrando di meritare sempre di più la maglia da titolare, sì siamo finalmente sulla strada giusta, ed anche se gli sfavori arbitrali e i continui infortuni rendono anche la partita più semplice la più difficile, la Salernitana sta dimostrando di poter conquistare la vetta della classifica con le proprie forze”. 3) “Quella con il Foggia sarà una partita combattuta, da una parte la miglior difesa e dall'altra il secondo miglior attacco. Sarà indispensabile, ancora una volta, la carica della Curva Sud Siberiano e Calil dovrà rispondere ad Eusepi e riprendersi lo scettro di capocannoniere”. 4) “I tifosi granata si sono dimostrati vicino alla società, naturalmente oltre alla squadra, naturalmente dopo le vicende societarie degli scorsi anni i tifosi cercano una sicurezza per puntare in alto e non rimanere di nuovo fregati, e sembra proprio che questa sicurezza sia arrivata con Claudio Lotito, sempre più presente all'“Arechi” e sempre pronto a difendere la Salernitana”. 5) “Purtroppo sembra che sulla Salernitana ci sia una maledizione, dopo ogni partita l'infermeria è piena e quindi i giocatori in campo sono costretti a variare non potendo costruire un bel gioco e dare continuità all'andatura della stagione ma la Salernitana sembra non accusare i colpi e giornata dopo giornata lotta e continua la sua striscia positiva, anche se con mille difficoltà, tutta Salerno oramai crede nel sogno della B e i tifosi continuano a incoraggiarla oltre il risultato. L'orgoglio che ci spinge ad incoraggiarli è enorme, indescrivibile, è qualcosa che ti viene da dentro, lo senti ma non sai da dove proviene, è un qualcosa che ti spinge ad andare sempre più in alto, ad essere sempre presente, perché infondo non si può fare a meno di Lei”.

Ludovico, 30 anni: 1) “Sicuramente in pochi si aspettavano una Salernitana capace di chiudere la pratica in venticinque minuti di gioco, soprattutto alla luce di quanto visto all'andata con un Melfi che ci ha messo in serissima difficoltà. Siamo ancora a due punti dal Benevento, a cui vanno fatti i grandi complimenti per il campionato disputato fino ad ora. Chiaro che il prossimo mese sarà decisivo, ci aspettano quattro finali e non possiamo permetterci di sbagliare. Siamo lì, e ce la giocheremo ovviamente”. 2) “Forse il 4-3-3 è il modulo più adatto a questa squadra, vista la grande abbondanza di esterni in rosa. Il problema vero del gioco è che si cerca sempre di scavalcare il centrocampo con lanci lunghi, e vista l'assenza di una punta di peso, essi sono sempre preda dei centrali difensivi avversari. Contro il Melfi la differenza l'ha fatta Mendicino, grande lavoro dal 1° al 90°. Ricordiamoci comunque che abbiamo sempre Gabionetta, e non può aver dimenticato come si gioca a pallone. Speriamo che il brasiliano possa risultare decisivo nel finale di stagione”. 3) “Venerdì la dobbiamo vincere noi dalla curva. Il Foggia è una buona squadra ma ha dei buchi difensivi clamorosi, la squadra va spinta dal primo minuto. Sarà una bella partita, e visto il modo di giocare del Foggia, potremmo usufruirne anche noi che spesso andiamo in difficoltà contro squadre che si chiudono a riccio, mentre contro avversari che ci lasciano giocare riusciamo meglio a sfruttare il tasso tecnico nettamente superiore rispetto alle altre, anche al Benevento”. 4) “Questo è grande segno di maturità. Dalle grandi delusioni, sofferenze e umiliazioni abbiamo imparato che il sostegno alla squadra viene prima di tutto, e questo ultimo episodio ne è la sintesi perfetta. Alimentare voci e contestazioni sarebbe stato controproducente per tutti, la squadra ha avuto l'ennesima riprova che la tifoseria è dalla loro parte, idem la società che dopo un primo periodo di incomprensioni ha avuto modo di conoscere ed apprezzare il morboso attaccamento della città tutta alla propria squadra. L'obiettivo è comune e bisogna remare tutti dalla stessa parte senza permettere a condizionamenti esterni di intralciare il nostro cammino”. 5) “E’ l'orgoglio di chi ama la propria città, chi è pronto a sostenerla contro tutto e tutti. Ognuno di noi ha una storia alle spalle, un momento storico in cui la Salernitana è entrata nel cuore senza uscirne più. Ad esempio io ho visto la prima partita che non avevo nemmeno sei anni, ho ricordi ovviamente sbiaditi ma un momento mi è rimasto scolpito dentro. Grazie ad un cugino di mia mamma che oggi sfortunatamente non c'è più, conobbi Carmine Rinaldi che mi disse "se hai deciso di seguire la Salernitana, sappi che non si critica, si ama e sostiene. E basta". Queste parole, che le abbiamo ricordate e ripetute scherzando insieme pochi giorni prima che Carmine ci lasciasse, me le ripeto ogni volta che entro all'Arechi. Ecco, l'attaccamento viscerale per i nostri colori nasce da episodi come questi che ti segnano indissolubilmente. Il tifoso granata è così, sa che è destinato a soffrire e forse non vincere nulla, ma al tempo stesso vanta con onore il suo amore per la Salernitana, il suo squadrone. Questa è una fede che non può morire mai, e vanno ringraziati coloro i quali ogni domenica fanno sacrifici per alimentare questa passione, anche se oggi è tutto purtroppo diverso, e lo dico con amara nostalgia. Venerdì tutti all'Arechi, se ne deve cadere!”.

Francesco, 37 anni: 1) “Credo che si possa vincere il campionato ma tutto dipenderà dalla partita con il Benevento”. 2) “Sul modulo non sono convinto ma il mister conosce la condizione atletica dei giocatori che ultimamente hanno subito molti infortuni”. 3) “Il Foggia gioca un buon calcio, all’andata giocò una bella gara, e poi è una squadra che fa girare il pallone, sicuramente non verrà a chiudersi quindi vedremo una bella partita, magari ricca di gol. La vecchia rivalità sicuramente inciderà sulla cornice di pubblico ma bisognerebbe stringersi intorno alla squadra e fare diventare l’“Arechi” una bolgia fino alla fine del campionato”. 4) “Di Lotito non voglio neanche parlare, io tifo per la Salernitana, l’attaccamento va oltre la categoria. Molti non riescono a capire il significato e neanche si può spiegare. La passione per i nostri colori e per la nostra casacca diventa il nostro orgoglio. A fare il tifo per gli squadroni sono bravi tutti”. 5) “Poi magari vincere il campionato potrebbe riportare quell’entusiasmo che molti come me hanno perso a Piacenza. Alcuni fatti ci hanno segnato, oltre le varie delusioni societarie. Vincere aiuterebbe a portare di nuovo la gente allo stadio. Forza granata”.

Sezione: Angolo del Tifoso / Data: Mer 18 febbraio 2015 alle 18:30
Autore: Lino Grimaldi Avino
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