L’indigesto pareggio con la Vigor Lamezia e un più che deludente mercato di riparazione, hanno lasciato sugli umori del tifo granata scorie a non finire. Il web si è intasato di centinaia di messaggi sui profili personali dei social network e su tutte le pagine d’informazione sportiva dedicati al cavalluccio granata. E se la società granata non centrerà l’obiettivo fissato ad inizio stagione, le teste che cadranno faranno bei ruzzoloni, perché se sbagliare è umano, perseverare e ben più che diabolico quando si rischiano figuracce come quella offerta dal ds Fabiani, prima sbandierando ai quattro venti che la squadra sta bene così, salvo poi sfogliare una margherita sterile nelle ultime ore del calciomercato per consegnare a mister Menichini una punta. Neanche il mister sarà esente del malumore della piazza della proprietà, perché loro, piazza e proprietà, soldi tempo e chilometri ce li hanno messi, ed è giusto che alla fine si tiri una riga e si facciano i conti. Ecco le domande de La Voce del Tifoso:

1)  Tra assenze varie il mister è stato costretto più volte a cambiare modulo tattico. A questo punto non sarebbe il caso di adottarne uno con poche varianti da qua alla fine del campionato che possa ovviare all’assenza di un ariete?

2) Due punti dal Benevento, due punti che se fossimo alla fine del campionato significherebbero solo play-off e nient’altro. Dopo il mercato questa distanza ora è la vera differenza qualitativa tra le due squadre?

3) Mancato l’acquisto di una punta a parte, ci siamo davvero così tanto indeboliti o con una rosa meno ampia il tecnico ora potrebbe lavorare meglio sul gruppo?

4) Cosa ha sbagliato la proprietà tenendo conto che investire denaro, soprattutto in terza serie, è obiettivamente svantaggioso?

Il primo ad intervenire e dire la sua è Vincenzo, 28 anni: 1) “Mister Menichini ha cambiato modulo tattico da quando è sulla panchina dei granata, anche quando aveva a disposizione buona parte della rosa, a testimonianza del fatto che ha l'idee poco chiare sul come far rendere al meglio una squadra più che valida per la categoria a prescindere o meno dalla presenza di un ariete centrale”.

2) “La vera differenza qualitativa tra le due squadre sta appunto nell'identità tattica, il Benevento ha la sua ben definita identità grazie alla mano di mister Brini. Cosa che a mio avviso la Salernitana non ha, e che molte volte ha costruito i suoi successi grazie agli assoli dei giocatori di caratura tecnica superiore per la categoria”.

3) “Non ci siamo indeboliti. Ci saremmo indeboliti nel momento in cui fosse andato in porto lo scambio che coinvolgeva Negro, elemento assolutamente di spessore per questa squadra e comunque è vero che lavorare su una rosa meno ampia ti permette di lavorare meglio curando i dettagli con maggior attenzione ma è altrettanto vero che avere una rosa ampia ti permette di fare più scelte, cosa che l’allenatore non è in grado di fare, vedi sabato Salernitana-Vigor Lamezia dove Negro, subentrando a gara in corso, ha dato il là alla rimonta granata, forse era il caso che giocasse dal primo minuto visto la sua voglia di spaccare il mondo?”.

4) “La società a mio avviso non ha sbagliato ad investire in un campionato di terza serie dato che l'intenzione è di vincerlo e data la nota difficoltà di quest'ultimo che prevede che in serie cadetta vada solo la prima del girone; onde evitare di incappare nella lotteria dei play-off l'unica soluzione era costruire una squadra all'altezza e anche perché la piazza di Salerno merita una squadra che riempia quella maglietta con sostanza, qualità e dedizione tutte caratteristiche che ai supporter granata non mancano”.

Alessio, 27 anni: 1) “Secondo me è importantissimo che una squadra sappia cambiare modulo di gioco, soprattutto a gara in corso. Detto ciò, cambiare spesso il modulo iniziale sicuramente non aiuta la squadra, soprattutto se a volte si gioca con una difesa a quattro ed altre volte con una difesa a tre. L'ideale sarebbe di trovare un assetto tattico definitivo, soprattutto per quel che riguarda la linea difensiva, e poi preparare alcune varianti che consentano di modificarlo a gara in corso, a seconda di come si evolve la gara”.

2) “Assolutamente no, per quanto mi riguarda Benevento, Salernitana, Juve Stabia e Lecce sono allo stesso livello e tutte e quattro, anche se i salentini distano ben undici punti dalla vetta, si giocheranno il campionato fino all'ultima giornata”.

3) “Non credo che ci siamo indeboliti, magari non ci siamo rinforzati. In ogni caso, con un gruppo meno numeroso sarà più facile trovare maggiore continuità di uomini e moduli”.

4) “Investire denaro in terza serie sarà pure obiettivamente svantaggioso, ma la piazza di Salerno è di ben altra categoria e, speriamo, che in terza serie saremo solo di passaggio”.

Francesca, 38 anni: 1) “Non abbiamo una rosa molto ampia, motivo per cui le scelte di Menichini sono obbligate. Penso ancora a quanto ci sarebbe potuto risultare utile Grassi”.

2) “Ho assistito alla partita dell'andata a Benevento. Le squadre sono sullo stesso livello, e sarà determinante lo scontro diretto”.

3) “Salerno é una piazza molto esigente, ci si aspettava qualche colpo di rilievo e noi tifosi meno delusi; un mister può lavorare bene quando ha elementi in panchina che possano degnamente sostituire quelli titolari e sicuramente non é il nostro caso”.

4) “Sono schietta e lancio anche una provocazione: siamo sicuri che la società voglia effettivamente fare il salto di categoria? Non è che si punta esclusivamente ai play-off ed agli incassi che ne deriverebbero? Lotito è una vecchia volpe. Riflettiamo”.

Sezione: Angolo del Tifoso / Data: Gio 05 febbraio 2015 alle 12:30
Autore: Lino Grimaldi Avino
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