Quest’anno avrebbe avuto 51 anni Carmine Rinaldi, scomparso per un infarto all’età di 46 anni mentre lavorava alle strutture di un lido balneare salernitano, è un personaggio che con il passare degli anni è diventato un simbolo per la tifoseria e un modello da seguire per attaccamento alla maglia, per Salerno e per le altre tifoserie organizzate. Soprannominato “Il Siberiano” perchè allo stadio era solito presentarsi ogni domenica con la sua maglietta numero 15 a maniche corte con qualsiasi temperatura, è stato tra i fondatori del club Granata South Force (GSF). Insieme al suo amico Ciccio Rocco, ha scritto pagine indelebili della storia della tifoseria Salernitana, ideando anche coreografie da brividi. Un esempio per  tutta la torcida che ammirava la sua fede smisurata ed incondizionata per la maglia granata.

Dopo la sua morte, tante tifoserie ricordarono il Siberiano, aldilà delle rivalità sportive e in segno di rispetto nei confronti di chi ha sempre tenuto fede ad un ideale, facendosi apprezzare da tutti. In questi anni, svariate volte i tifosi granata hanno ricordato la sua figura, dedicandogli  coreografie, come quella della semifinale play-off contro l’Alessandria, o quella di due anni fa contro il Poggibonsi, dove insieme a lui erano raffigurati anche i quattro ragazzi che persero la vita sul treno durante il viaggio di ritorno da Piacenza nel 1998. Ancora oggi, durante le partite, i ragazzi della curva non perdono occasione per celebrarlo ed omaggiarlo dedicandogli il coro “T’amo” sulle note di “Pregherò” di Adriano Celentano. Memorabile la sua frase “Vivere ultrà per amare Salerno”, che è stata riportata sotto una sua gigantografia affissa dinanzi al vecchio stadio Donato Vestuti, per certi versi il suo “campo di battaglia” che l’ha visto “guerriero” fino agli anni '90.

Proprio lì il 13 Aprile 2010, si sono voluti riunire migliaia di tifosi ed hanno voluto dedicargli l’ultimo saluto in una giornata contrassegnata da lacrime e pioggia. Cori e canti organizzati dall’inseparabile amico Ciccio Rocco e da tutti i vecchi ultrà. Nell’ottobre dello stesso anno i tifosi insieme con l’amministrazione comunale di Salerno, hanno voluto ricordarlo posizionando vicino al bar della curva sud, posto dove era solito riunirsi con amici prima della partita, una targa con scritto “Voi che vivete liberi, voi che siete guidati dalla lealtà del vostro spirito, scolpite nel vostro cuore il nome di Carmine il “Siberiano” e narrate ciò che è stato”.

Oggi ricorre il quinto anniversario di quel maledetto giorno di primavera che gli stroncò la vita,e anche ieri nel match vittorioso contro la Lupa Roma, si è voluta omaggiare la sua memoria, con cori, applausi ed uno striscione eloquente esposto in curva sud che recitava “La memoria non verrà mai scalfita di chi della Salernitana ha fatto uno stile di vita: Onoriamo il Siberiano”. Siamo certi che anche da lassù da vero tifoso quale era ed è, insieme a tanti altri angeli granata, continua a difendere e ad incitare la sua squadra del cuore, supportandola nei momenti di crisi e gioendo nei momenti felici.

 

Sezione: Angolo del Tifoso / Data: Dom 12 aprile 2015 alle 12:00
Autore: Pasquale Coppola
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