Si gode la vittoria della sua Salernitana e una classifica sicuramente positiva rispetto a quella delle passate stagioni. Con il consueto equilibrio, con la consapevolezza che non bisogna fare voli pindarici. Ma anche con la certezza che ci sono enormi margini di miglioramento grazie alla compattezza dello spogliatoio e alla guida tecnica esperta di Gian Piero Ventura. Nelle prossime settimane garantirà una presenza ancora maggiore sul territorio, lui che si sente un salernitano d'adozione e che non ha nessuna intenzione di chiudere l'avventura senza aver riportato il cavalluccio marino in massima serie. La redazione di GranataCento ha intercettato telefonicamente il patron Marco Mezzaroma per commentare il successo sulla Juve Stabia e per affrontare tanti argomenti di strettissima attualità.
Presidente, partiamo dalla vittoria ottenuta venerdì sera in un derby importantissimo per tanti motivi...
"E' stata una bellissima partita, frutto di una prestazione ottima da parte dei ragazzi che hanno voluto fortemente portare a casa questi tre punti. Già contro la Cremonese si erano intravisti progressi, non è certo facile per nessuno ripartire dopo tre mesi di stop e con tutte le incognite che comporta il campionato di serie B. Abbiamo avuto la conferma che la rosa a disposizione dell'allenatore è buona, questi ragazzi meritano di stazionare in zona playoff e speriamo possa essere soltanto l'inizio di una serie di gare positive. La continuità sarà fondamentale, guai ad abbassare la guardia dopo il 2-1 sulla Juve Stabia ottenuto in inferiorità numerica e con un bel gioco. Anche dopo l'1-0 la Salernitana ha costruito 3-4 occasioni nitide per raddoppiare, è un segnale incoraggiante frutto anche della mano del nostro allenatore".
I panchinari che abbracciano i titolari dopo un gol, Micai che esulta come un ultras per un pallone recuperato da Djuric. Si può dire che è stata la vittoria del gruppo?
"Assolutamente sì, sono contento che si notino queste sfumature. E' uno spogliatoio sano, che rema nella medesima direzione, che onora la maglia e tiene tantissimo alla Salernitana. Come ho detto prima, meritano assolutamente di occupare questa posizione di classifica e sono convinto possano fare ancora meglio. Lo dico senza presunzione: forse nemmeno loro si rendono conto di quanto siamo forti e di quello che possono fare. Bisogna restare con i piedi per terra ed evitare atteggiamenti sbagliati, ma i calciatori hanno l'obbligo di credere fortemente nei propri mezzi. Si respira nel gruppo un clima molto positivo e propositivo, è una componente che si spera possa incidere positivamente nelle prossime sei partite".
Note negative le espulsioni di Lombardi e Jallow, è d'accordo?
"Sapete che, come presidente, sono sempre stato molto rigido su certe cose. Sono una persona molto attenta ai comportamenti e che pretende il rispetto delle regole. Un professionista, soprattutto a certi livelli, ha l'obbligo di mantenere un comportamento esemplare e di non farsi trascinare emotivamente dagli eventi. Sapersi controllare è una virtù imprescindibile, che aiuta in un percorso di crescita. Ciò detto, continuo comunque a predicare un certo equilibrio. Obiettivamente la situazione di Lombardi è esagerata, non c'era intenzione di colpire il direttore di gara e le due giornate di squalifica sono state penalizzanti. Quanto a Jallow, il referto del giudice sportivo parla chiaro e non c'è nulla che la società possa fare. E' vero che le proteste vanno evitate, anche perchè non servono a nulla e certo non fanno cambiare idea al direttore di gara. Ad ogni modo, però, bisogna anche capire questo ragazzo che, a detta di tutti, stava benissimo e quindi aveva voglia di dare una mano alla Salernitana".
Rush finale e playoff alla portata. Il Governatore De Luca ha detto l'altro ieri che riaprirà tutto perchè la regione Campania è a contagio zero. Si può ipotizzare un ritorno allo stadio del pubblico già per la sfida col Cittadella?
"Sicuramente De Luca è una persona che sa il fatto suo, quando ritiene che una cosa sia giusta si è sempre battuto in prima persona ottenendo ottimi risultati. Sinceramente non so se una singola regione possa predisporre la riapertura degli stadi o se tocchi al Governo centrale. E' auspicabile il ritorno dei tifosi sugli spalti, credo ci siano tutte le condizioni. Anche perchè hanno riaperto discoteche e tantissime altre attività con un distanziamento minimo se non inesistente. L'Arechi, per la sua capienza e per la conformazione, può ospitare ben oltre 5000 spettatori. Sarebbe fondamentale per la squadra avere il sostegno del dodicesimo uomo che tanto ci è mancato soprattutto nella prima sfida col Pisa. E' riconosciuto da tutti che la piazza di Salerno incida in modo significativo sui risultati, in casa ci siamo tolti belle soddisfazioni".
A proposito di politica, si dice che lei abbia parlato con il Comune di Salerno ipotizzando la creazione di una struttura in città...
"E chi lo dice? Non è detto che se un giornale dà una notizia vuol dire che sia vera. I rapporti con l'amministrazione sono di massima collaborazione, nel rispetto dei ruoli. Ma quanto sta dicendo non mi risulta".
Capitolo futuro. Ventura ha detto che si è creata una base importante su cui costruire un grande progetto. Si sente di promettere che resteranno a Salerno i migliori calciatori della rosa a prescindere da come finirà questa stagione?
"Posso promettere che faremo sempre del nostro meglio per migliorarci, anno dopo anno. E' nel nostro interesse agire per il bene della Salernitana valorizzando la nostra società. Siamo assolutamente soddisfatti dell'organico che abbiamo allestito, come ho detto prima ci sono i presupposti per giocarci il campionato fino alla fine e con rinnovate ambizioni. La bravura è quella di sostituire gli eventuali partenti con elementi di livello ancora superiore".
I tifosi sognano la permanenza a Salerno di gente forte come Lombardi e Kiyine, ma è legittimo e fisiologico possano essere attratti da sirene di categoria superiore...
"Qui a Salerno c'è sempre l'abitudine di proiettarsi al futuro e spesso con ipotesi pessimistiche e negative. Vorrei ricordare a tutti che ci sono sei partite importantissime da giocare, che crediamo fortemente nella qualificazione playoff e che ci sono tutti i presupposti per vedere una Salernitana protagonista. Non capisco come mai c'è questa volontà di parlare del domani quando c'è un oggi tutto da costruire. Ribadisco: è nell'interesse di ogni società di calcio mettere in campo tutte le iniziative necessarie per una crescita e non per una decrescita. Tutti vogliamo arrivare ad un preciso obiettivo, un qualcosa da costruire giorno dopo giorno con oculatezza ed equilibrio".
Calcio post Covid. Perdite ingenti per le società, sponsor che si tirano indietro e stadi vuoti. Come si potrà lanciare una campagna abbonamenti sapendo che c'è il rischio di un lockdown-bis a ottobre?
"Ha fotografato bene la situazione, quello che dicono gli esperti lo sentiamo tutti e c'è sempre il timore di rivivere l'incubo di qualche settimana fa. E' una situazione che inevitabilmente ha cambiato e cambierà le abitudini, credo che tutte le società metteranno in stand by la vendita degli abbonamenti e dei biglietti ed è un problema non di poco conto perchè le entrate da botteghino rappresentano una voce importante. Come ho detto già in un'altra circostanza, si passerà dai grandi investimenti alle idee. La programmazione diventa sempre più importante, non bisogna lasciare nulla al caso e ricordare che stiamo uscendo fuori da una guerra e non possiamo pensare di essere totalmente indenni. Le perdite sono ingenti, ci aspettano mesi abbastanza complicati. Se i campionati si fossero fermati, la crisi sarebbe stata forse irreversibile".
Nella riforma dei campionati si tratterà il tema della multiproprietà?
"Quando ci sarà il Consiglio Federale capiremo se tratteranno l'argomento. Ormai da anni dò sempre la stessa risposta, basta fare il copia e incolla delle puntate precedenti. Il mio pensiero è noto, concentriamoci sul presente".
Crede che il malcontento della piazza verso la società nasca anche dal fatto che il Benevento abbia ottenuto due promozioni in tre anni mentre qui si aspettano i playoff dopo un lustro tra alti e bassi?
"Sono abituato a guardare in casa nostra e sono veramente curioso di vedere cosa saremo in grado di fare nelle prossime partite. Noi, come società, cerchiamo di fare sempre il massimo possibile. Poi in campo vanno i calciatori".
Ventura resta anche l'anno prossimo?
"Siamo assolutamente soddisfatti del lavoro del mister, come ho sempre detto mi piace molto la sua capacità di gestire i giovani e di gettarli nella mischia sempre nel momento giusto. E' un professionista preparatissimo, non vedo perchè non si debba proseguire insieme".
Chiudiamo con una riflessione. A breve la società Lotito-Mezzaroma compirà 9 anni. Un commento...
"Anzitutto ci stiamo facendo vecchi. Battute a parte, credo che il bilancio sia assolutamente positivo. Indubbiamente ci sono stati momenti difficili, vivo la Salernitana con grande partecipazione emotiva e mi sento un salernitano d'adozione. Non mi sono mai pentito della scelta che ho fatto nell'estate del 2011, è una realtà che vive il calcio in modo particolare ma che riesce a darti stimoli e gratificazioni. Ringrazierò sempre tutte quelle persone che ci hanno sostenuto e appoggiato sin dal primo giorno, quando siamo partiti dai dilettanti e avevamo le maglie rossoblu e una denominazione diversa. Siamo riusciti, con investimenti e sacrifici, a risalire immediatamente tra i professionisti scalando categorie su categorie, ci siamo stabilizzati in serie B e speriamo di arrivare sempre più in alto attraverso il lavoro e non i proclami. Sono una persona ambiziosa, consapevole di rappresentare una piazza e una città che amano la squadra di calcio".
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