Siamo tutti d'accordo sul fatto che questo virus abbia stravolto le abitudini e la quotidianità di ciascuno di noi e che, per molto tempo, nulla sarà come prima. La redazione di TuttoSalernitana, tuttavia, si sta battendo da tempo ricordando che il calcio è un'azienda composta da lavoratori e non fa alcuna eccezione: considerando che il peggio è alle spalle e che gli atleti si stanno sottoponendo ai tamponi, è assolutamente doveroso e obbligatorio ricominciare. La presa di posizione degli ultras merita rispetto, sia chiaro: è gente che gira l'Italia, che ha messo mano alla tasca per aiutare i bisognosi e nessuno può sindacare. Ognuno è libero di agire come vuole, siamo in totale democrazia e non c'è l'obbligo di guardare le partite in tv o di tornare allo stadio qualora arrivasse l'ok. Un messaggio deve essere chiaro, però: fermare il calcio oggi significa uccidere il campionato italiano. Senza se e senza ma. Se due mesi e mezzo di stop hanno comportato perdite, rescissioni, stipendi non pagati e bilanci in rosso figuriamoci cosa accadrebbe se venisse invalidato tutto ciò che è stato sino a questo momento per buona pace di chi, come Lotito, Vigorito, Santopadre o tanti altri, ha investito fior di milioni. Si cerchi di essere meno retorici e più concreti sul futuro. Lo sport è un veicolo sociale ed economico fondamentale, senza il quale faranno fatica migliaia di persone. GIusto ricominciare...anzi, siamo già in ritardo rispetto alla reale gravità della situazione. 

Sezione: News / Data: Mer 27 maggio 2020 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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