Giuseppe Raffaele resta costantemente sotto la lente d’ingrandimento, spesso bersaglio di critiche e dubbi da un parte della tifoseria, che accompagnano ogni passo della Salernitana. Il suo lavoro viene analizzato, messo in discussione, talvolta ridimensionato, soprattutto quando la squadra non convince sul piano del gioco o fatica a chiudere le partite. Eppure i numeri raccontano una realtà che merita maggior rispetto, 38 punti al termine del girone d’andata (poche volte nella sua ultracentenaria storia i granata hanno avuto questo ruolino di marcia, con una squadra tutt'altro che schiacciasassi) e una classifica che vede i granata pienamente coinvolti nella corsa al vertice.

Il tecnico ha dovuto affrontare un percorso tutt’altro che semplice, segnato da infortuni, assenze pesanti soprattutto nell'ultimo periodo e una rosa spesso rimaneggiata. Nonostante questo, la Salernitana non è mai uscita dal gruppo di testa e ha mantenuto comunque una continuità di risultati che, in un campionato così equilibrato, rappresenta un valore non scontato. Raffaele ha costruito una squadra che sa soffrire, che ha trovato nuove soluzioni e che, pur con qualche limite evidente, resta competitiva.

Le critiche fanno parte del gioco, soprattutto in una piazza ambiziosa e passionale come Salerno. Ma è giusto riconoscere anche i meriti di chi guida il gruppo. Il girone di ritorno dirà se basterà per compiere il salto decisivo, ma una cosa è certa: senza il lavoro di Raffaele, oggi la Salernitana probabilmente non sarebbe lì a giocarsi obiettivi importanti.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 23 dicembre 2025 alle 13:00
Autore: Lorenzo Portanova
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Caporedattore dal 2023
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