Sembra quasi rievocare il celebre “Palla lunga e pedalare” di Nereo Rocco. Sì, Fabrizio Castori potrebbe tranquillamente considerarsi un allievo del tecnico e simbolo del calcio italiano, al quale è intitolato lo stadio della Triestina. Pragmatico, senza fronzoli, una spiccata propensione per la concretezza, e la sensazione di voler mandare al diavolo estetismi d’ogni genere, l’allenatore della Salernitana prova a badare al sodo. E nel primato della squadra con l’ippocampo sul petto, che condivide con l’Empoli la vetta della classifica, c’è tutta la filosofia del trainer marchigiano, a partire, parafrasando sempre El Paron, dal vantaggio di avere, tra gli altri, “un portiere che para tutto e un mona lì davanti che segna”. Concetto probabilmente fin troppo semplicistico, ma sempre di grande attualità. E a trovarne di allenatori che non avallerebbero questi principi di base... Anche contro la Cremonese, la formazione granata non ha certo brillato per iniziativa, e soprattutto per trame di gioco particolarmente elaborate, ma ha senz’altro avuto il grande merito di saper restare in partita, di non mollare, e di andare a trovare una vittoria, per onor del vero pure fortunosa, quando il pari sembrava già un risultato di lusso. Una resilienza messa in pratica e sfoggiata anche, se non soprattutto, quando le giocate più semplici non riescono, e gli avversari di turno sembrano prendere le misure al 4-4-2 scelto come sistema di gioco di base. E pazienza se i dati non sorrideranno a Castori come i risultati maturati sino ad ora e come la posizione di classifica momentaneamente conquistata. Indicativi, ad esempio, al cospetto dei grigiorossi di Bisoli ultimi in classifica e ancora a secco di vittorie in campionato, i numeri sul possesso palla dei granata, che hanno superato di poco il 40%, preferendo lasciare, o ritrovandosi costretti a farlo (anche qui il confine è molto sottile), le iniziative ad un avversario rinvigorito, ma incapace di sfruttare un predominio piuttosto limpido e testimoniato dalle diverse occasioni create nell’arco dei 90’.

Certo, nel successo contro i lombardi c’è tanto anche delle manone di Vid Belec, che ha parato (quasi) tutto, e del cinismo mostrato nei momenti più delicati del match. E pazienza, almeno per il momento, se il pallone lo hanno quasi sempre gli avversari, come testimoniano i dati sul possesso della sfera in queste prime 8 giornate di campionato. La Salernitana, infatti, è l’unica squadra di serie B con una media inferiore al 40% (39,5%, secondo Trasnfermarkt), in perfetta antitesi con la filosofia del precedente tecnico granata Gian Piero Ventura, che amava vedere le sue squadre far “frullare” la palla, e ripartire spesso anche dal portiere. L’Empoli, che condivide il primato con il club campano, si attesta ad esempio al 52,5%, mentre le dirette inseguitrici, Spal e Lecce, sforano il 53%, ma pure restano fuori dal podio, sul quale però salgono al momento squadre che non poca fatica stanno incontrando in campionato, come Reggiana (57,3%), Reggina (55,7%), e il finora deludente Monza di Berlusconi e Galliani (55%). Segno che non sempre il possesso della palla implica prestazioni positive o risultati incoraggianti, ma anche in caso contrario, Fabrizio Castori potrà sempre appellarsi a un’altra celebre e immortale massima del Paron Rocco: “Che vinca il migliore? Sperem de no!”.

Sezione: News / Data: Gio 26 novembre 2020 alle 09:00
Autore: TS Redazione
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