In attesa di Sassuolo-Salernitana, gara valida per la giornata numero 6 della serie A Tim 2021-2022, abbiamo sentito i colleghi di CanaleSassuolo.it, che ci hanno fornito una visione completa sul mondo neroverde in questa prima parte di campionato.
1) Da rivelazione a piacevole realtà del calcio italiano: qual è il segreto del Sassuolo?
"Il segreto è la programmazione societaria. Sin dalla serie C2 si è sempre mirato a costruire qualcosa di più grande. Si è allestito un settore giovanile tra quelli più dotati d’Italia, si è messo in piedi un centro sportivo all’avanguardia come il Mapei Football Center. Inoltre, la tranquillità dell’ambiente incide tantissimo sul rendimento dei giocatori. Ed è così che soprattutto i giovani possono crescere e migliorarsi con ben poche pressioni addosso".
2) Di Francesco, De Zerbi, ora Dionisi: qual è stato l'impatto del nuovo allenatore e quanto le poche pressioni dell'ambiente consentono di puntare sempre su tecnici che attuano un certo tipo di calcio?
"La società ha sempre fatto scelte coraggiose dal punto di vista degli allenatori. Qualcuna è stata azzeccata, altre un po’ meno, come fu per Bucchi. L’idea del gioco è essenziale proprio perché la società, guidata dagli Squinzi ma governata da Giovanni Carnevali, ha la dichiarata volontà di mantenere una precisa identità".
3) Quali valori e insegnamenti ha lasciato in eredità una figura come quella di Giorgio Squinzi?
"Il suo approccio alla vita e al lavoro, la sua dedizione per l’azienda di famiglia e il suo amore per lo sport. Sono questi gli insegnamenti che il dottor Squinzi ha lasciato in eredità alla società, ai giocatori e a tutti i tifosi. Il suo motto era: “mai smettere di pedalare”. Ed è quello che il Sassuolo ha sempre fatto, anche nelle difficoltà".
4) Dopo Locatelli, il Sassuolo poteva perdere anche Berardi. Alla fine la società non ha ceduto alle lusinghe dei top club, riconfermandolo. Notate un rendimento e un atteggiamento diverso o è sempre il solito trascinatore?
"In campo gioca come sa. È una garanzia. C’è stato probabilmente qualche problema però, forse dovuto proprio alla mancata cessione durante l’estate. Quel che è certo è che non indossa più la fascia di capitano: quando non gioca Magnanelli, finisce sul braccio di Gian Marco Ferrari. Dionisi ha parlato di scelta concordata con il giocatore. Ma i tifosi riescono presto a fare due più due...".
5) L'anno scorso Sassuolo costantemente a ridosso della zona Europa, quali sono gli obiettivi di quest'anno e quali sono le squadre che rischiano di più in zona retrocessione?
"Il campionato è ancora all’inizio ed è ancora complesso fare pronostici. Molte squadre non sono ancora al 100%. Il Sassuolo mira ufficialmente a conservare quanto di buono è stato fatto negli ultimi anni, quindi almeno a piazzarsi nella parte sinistra della classifica. Se poi dovesse arrivare qualcosa di più, verrà il momento di lottare. L’anno scorso, d’altronde, ha perso l’Europa per un solo gol di differenza rispetto alla Roma. Quanto alla lotta retrocessione, si giocherà ancora una volta tra numerose squadre. Quest’anno vedo piuttosto male il Cagliari, mentre considero la Salernitana una compagine ancora ricca di potenziale inespresso. Solo il campo potrà darci una risposta".
6) Tre sconfitte di fila per il Sassuolo, primo punto per la Salernitana: considerando che è la terza gara in una settimana che partita sarà?
"Nell’ultima di campionato il Sassuolo ha fatto molto turnover e al Mapei dovrebbero giocare i più riposati. Si giocherà molto sulle due fasce, sicuramente, e vedremo molte verticalizzazioni. Il Sassuolo ha voglia di riscatto, la Salernitana di cominciare a dar gioia ai suoi tifosi dopo le prestazioni incoraggianti ma i risultati deludenti visti in campo. Credo che potrebbero esserci anche parecchi gol, da entrambe le parti".
7) A Salerno, spesso, la tifoseria ha fatto la differenza, ma le pressioni possono incidere anche negativamente. Che vantaggi e svantaggi comporta un ambiente sereno come quello di Sassuolo?
"Lascia i giocatori tranquilli, ma forse dall’altro lato manca proprio quella carica che il dodicesimo uomo in campo può dare. La tifoseria è importante per il calcio e, proprio perché il Sassuolo non ha molti tifosi, la differenza con piazze maggiori può farsi sentire, soprattutto nelle gare più “sporche” dal punto di vista del gioco, dove bisogna essere quanto più tenaci possibili. D’altro canto, in certe trasferte, vedere una macchia di pochi tifosi neroverdi sugli spalti diventa spesso motivo d’orgoglio. Saranno anche in pochi ad andare allo stadio, ma per quei pochi la squadra è pronta mettere in campo tutta se stessa",
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