Intervenuto a Radio Bussola, l'ex difensore granata Vittorio Tosto si è soffermato su un argomento molto delicato come la crescita del settore giovanile e la crisi di una Nazionale che ha bisogno dei cosiddetti oriundi per raggiungere un numero sufficiente di atleti convocabili. Ecco il suo pensiero, parole interessantissimi che dovrebbero indurre i vertici del calcio a fare una profonda riflessione: "E' un discorso veramente ampio, ci vorrebbero programmi appositi per parlare approfonditamente di una materia delicatissima.. Ho fatto la tesi da direttore sportivo sul mondo del settore giovanile, era il 2010 e giravo in lungo e in largo l'Europa ospite di numerose società. Ho giocato nell'Empoli, una delle società più virtuose sotto questo punto di vista e lo sta confermando anche a 13 anni di distanza. Il ciclo vitale dei vivai dura almeno due lustri, se pensiamo alla Salernitana di oggi capiamo bene che siamo inevitabilmente indietro. Qui apro una parentesi. Ho letto che è stato esonerato un allenatore che stimo tantissimo, un fratello che ha lavorato insieme a me per difendere i colori granata. Fusco è un amico, so di essere troppo di parte. Resta la fiducia nel direttore sportivo, nella società targata Iervolino...ma se si vogliono porre delle basi bisognerebbe procedere sulla strada della continuità. In 10 anni non ho mai visto che l'Empoli o l'Atalanta mandino via il responsabile dell'area tecnica a poche giornate dalla fine, non a caso fatturano decine e decine di milioni di euro grazie al settore giovanile. E non parliamo di plusvalenze".

Tosto prosegue: "Domenica l'Empoli ha schierato otto italiani, quattro dei quali provenienti dalla Primavera dopo un percorso partito dai primi livelli. Nel 2025 ci potrebbe essere una prima squadra fatta esclusivamente di toscani e in ogni stagione il livello resta altissimo anche se cedi il Viti di turno. L'esonero di Fusco a Salerno conferma che c'è davvero tanto da lavorare, vorrei che una realtà come la vostra si concentrasse totalmente sui talenti di un territorio che offre tanto. Il marchio è vincente, si può far meglio di qualunque altra realtà del centro-Sud ed essere il fiore all'occhiello del meridione. Un progetto importante parte da queste basi. Non ho mai avuto dubbi che la Salernitana, riferendomi alla prima squadra, si potesse salvare, c'è ancora la spinta emotiva frutto del miracolo della passata stagione. Nemmeno dopo il ko interno col Lecce o la sconfitta incredibile di Bergamo avevo perplessità circa la possibilità di arrivare all'obiettivo. Dall'esterno mi sento forte, tranquillo, sereno. Sono certo che ci consolideremo in serie A, sono arrivati giovani forti e stranieri di livello. La proprietà, a livello di prima squadra, sta già lavorando in modo ottimale. Ora occorre mettere a disposizione tempo e risorse uguali anche per settore giovanile perchè le due cose non camminano di pari passo. Da qui a 4-5 anni la Salernitana potrà ambire a traguardi importanti, a patto che il vivaio sia basato sui giovani della provincia che sognano di indossar quella maglia".

Molti tifosi sperano che Tosto possa, un giorno, ricoprire ruoli ufficiali all'interno della Salernitana. La sua risposta non lascia spazio a interpretazioni: " Lo dico con la massima umiltà e nel pieno rispetto di chi sta lavorando in questo momento: pur di lavorare per il settore giovanile della Salernitana lascerei la mia città, le mie aziende e tutte le mie attività. Al di là del riconosciuto legame con la piazza e con la maglia, sono convinto ci siano i presupposti per creare un progetto a medio-lungo termine di un certo spessore come ho fatto alla Green Soccer Team qui da me. Conosco il territorio, la provincia, il senso d'appartenenza dei giovani nei confronti della maglia granata. Il mio sogno è quello di tornare a Salerno, seppur sotto un'altra veste, e dare il mio contributo".

Sezione: News / Data: Gio 23 marzo 2023 alle 15:30
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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