Al lungo elenco di partite vietate ai deboli di cuore non possiamo non  aggiungere Salernitana-Udinese. Era tutto pronto per la festa: 32mila spettatori, stadio pieno già tre ore prima dell’inizio della gara, proprietà al fianco dei calciatori. L’Udinese arrivò però a Salerno con un furore agonistico incomprensibile, al punto da attaccare fino alla fine e anche sullo 0-4 provocando il pubblico con balletti ed esultanze di dubbio gusto. 22 maggio 2022, una notte folle.

Una serata che difficilmente si ripeterà nella storia del calcio. Si partì con una scenografia da pelle d’oca, senza dubbio la più bella mai vista in uno stadio. Ma la Salernitana dà la sensazione di non essere la solita Bersagliera delle gare precedenti. Timida, contratta, forse fin troppo sicura di avercela già fatta come testimoniato dall’autogol della società che mise in vendita le magliette celebrative 48 ore prima. I friulani la sbloccano, ma ci si attende la reazione della Salernitana.

Invece fanno 0-2 e Padelli compie due miracoli prima che Fazio colpisca il palo. Al 35’ è 0-3 e sull’Arechi cala il gelo, con Belec che evita il quarto parando un rigore prima di arrendersi a Pereyra che ne mette a sedere tre ed esulta come avesse vinto la Champions. Il clima diventa incandecente, gli  striscioni prendono fuoco e la tensione sale a mille, ricordando la tragedia del 99. Orsato capisce che sospenderla significherebbe mettere a rischio l’ordine pubblico. Ma la tensione generale ci fa dimenticare che il Cagliari sta giocando a Venezia ed è ancora sullo 0-0. 

Restano impresse le immagini del piazzale dell’Arechi pieno di gente in lacrime, nel panico, che abbraccia gli amici temendo la beffa al 95’. Invece il destino ci restituisce quanto avevamo perso nel 1998-98, seppur solo parzialmente: al Penzo è 0-0, a Salerno è festa. Dal 7% al 100%. Si può fare anche adesso!

Sezione: Pillole di Storia / Data: Lun 05 maggio 2025 alle 22:30
Autore: Gaetano Ferraiuolo
vedi letture
Print