"Dove sono le istituzioni locali? Perchè il Sindaco non convoca Iervolino": Salernitana abbandonata a sè stessa

“Ora basta! Solo due parole! Che il Sindaco di Salerno ha il dovere di dire al Presidente della Salernitana, richiamandolo severamente alle proprie responsabilità, ma soprattutto al dovere morale che ha nei confronti di una intera città”. Inizia così la riflessione di Aniello Salzano sulla Salernitana, ospitata oggi sulle pagine del quotidiano La Città.

L’ex sindaco di Salerno chiede a quello attuale, Vincenzo Napoli, di farsi sentire con Danilo Iervolino. “Il Sindaco, è l’invito pressante che gli sportivi salernitani gli rivolgono, lo inviti ad un confronto: si faccia dire, una volta per tutte, cosa vuole fare della nostra Salernitana. Se la vuole vendere, la venda senza cincischiare, la ceda anche a costo di perderci un po’ di quattrini. Ma non faccia perdere la faccia a Salerno, non provi a sfregiarne l’immagine, non deturpi la storia della Salernitana, non disperda il grande entusiasmo che si era creato attorno alla squadra”.

Salzano parla di “una città mortificata e bistrattata dalle scelte sciagurate della società di calcio, che, acquisita in serie A, rischia di sprofondare nell’inferno della C”. Poi aggiunge: “tanti altri nel mondo del calcio hanno dovuto passare la mano, hanno dovuto arrendersi davanti alle difficoltà incontrate, avendo compreso che potevano esprimere le proprie indiscusse qualità in altri settori ma non in quello calcistico. Non hanno sfogliato la margherita come sta invece facendo Iervolino, che dimostra indecisione, titubanza e continui ondeggiamenti.

A Salerno era stato accolto come il salvatore. E’ riuscito nel breve lasso di due anni a rovinare tutto, a sfregiare perfino la sua immagine. A sembrare un “perdente”! E’ giunto dunque il momento di domandargli se davvero ama ancora, come giurava, Salerno, se vuole veramente salvare dalla retrocessione la Salernitana, se desidera evitare alla nostra città una ennesima sconfitta, di uscire dagli equivoci e dalle ambiguità, di assumersi fino in fondo ogni responsabilità, insomma decidere di decidere”.