Vedere il bicchiere mezzo pieno dopo la vittoria ottenuta ai danni del Mantova - importantissima, ci mancherebbe - significa non aver ben presente la realtà dei fatti. Perchè la Salernitana è in zona playout, con una differenza reti peggiore delle altre, lo scontro diretto col Frosinone sestultimo a sfavore e l’obbligo di giocare due volte in trasferta con la consapevolezza che in campo esterno sia arrivato un solo successo negli ultimi 17 mesi.

Se poi aggiungiamo che si affronterà la Sampdoria di Mancini ed Evani, di Coda e Niang, di Cragno e Audero, di Depaoli e Oudin, allora è evidente che sia tutto molto più complicato, in uno stadio da 30mila spettatori che ha ripreso fiato grazie al 2-2 di Catanzaro scaturito da un gol rocambolesco e nato da un errore incredibile in impostazione da parte dei padroni di casa. Immaginate come sarebbe teso il clima a Genova se la Sampdoria indebitata retrocedesse in C nel suo stadio?

 Insomma, lo scenario peggiore è quello che si è verificato nonostante lo slittamento della giornata numero 34 che, come abbiamo sempre rimarcato, ha rappresentato un danno enorme per i colori granata e un vantaggio per le avversarie. E poi c’è l’aspetto squisitamente tecnico: la Salernitana ha un organico inferiore, soffre le squadre fisiche e non ha la personalità per giocarsela in quella bolgia. Felicissimi di sbagliarci, ci mancherebbe. Se la Samp è lì un motivo ci sarà.

Ma arrivare allo scontro dell’anno con un margine di vantaggio di appena 2 punti è un autentico incubo per i tifosi, pronti ad invadere il Ferraris in 1500 unità forti anche di un rapporto di simpatia con il popolo locale. Due piazze che certo non avrebbero meritato un periodo così sciagurato. Se ne salverà una sola.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 05 maggio 2025 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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