Lo abbiamo detto l'estate scorsa, lo ribadiamo oggi: l'origine di tutti i mali di questa stagione va ricercata nel bimestre giugno-luglio. Quello contraddistinto dal caso Sousa, dai mal di pancia di Dia, dalla partenza per il ritiro con gente fuori rosa, con la valigia pronta e senza volti nuovi e con un mercato che stentava a decollare e che viveva in funzione della sopravvalutazione della famosa ossatura e della clausola rescissoria del centravanti.

L'ingresso in campo di Legowski nella gara di oggi forografa perfettamente una triste realtà e certifica il flop dell'ex direttore sportivo De Sanctis. Il polacco, presentato come interessante colpo di mercato inserito in un organico "potenzialmente più forte dell'anno scorso" (al punto da dire di no a Soulè e da non rinforzare una difesa reduce da due stagioni pessime), ancora una volta ha sbagliato tutti i palloni giocati, errori gravi per chi milita in massima serie.

E rinfresciamola, allora, la memoria rispetto ai movimenti estivi. Un secondo portiere di 37 anni (che oggi ha delle responsabilità), Legowski, Cabral (mandato via senza rimpianti a gennaio), Tchaouna, Ikwuemesi, Stewart (algoritmo, ricorrdate?) e martegani, altro calciatore atteso per un mese e mezzo e tutt'altro che determinante. Eppure sarebbe bastato affiancare a questi calciatori 2-3 elementi d'esperienza per consentire loro di crescere senza bruciare le tappe, entrando progressivamente nell'undici titolare. Cosa che Sousa diceva in ogni sua conferenza senza essere ascoltato.

In serie A ci si può presentare - con tutto il rispetto - con un attacco formato da Botheim, Ikwuemesi e Stewart, al punto da dover reintegrare Simy? E l'amarezza aumenta se si vede la prestazione che ha offerto oggi Bonazzoli nello scontro diretto col Cagliari, con un gol di qualità e tante giocate a favore dei compagni. E pensare che è stato girato al Verona (che lottava per lo stesso obiettivo) garantendo anche il pagamento di buona parte dello stipendio!

Intendiamoci: Sabatini ha fatto altrettanto male, puntando su calciatori a fine carriera o che, arrivando in prestito, di motivazioni ne avevano davvero poche. Con la ciliegina sulla torta costituita da Liverani. Però è in quel ritiro di Rivisondoli che si sono poste le basi per un disastro sportivo che ha responsabilità chiare.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 01 aprile 2024 alle 20:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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