L'ex direttore sportivo della Salernitana Danilo Pagni è intervenuto a TuttoSalernitana, trasmissione in onda su Sei Tv, per parlare della situazione in casa granata: "Numeri deficitari, l'unica speranza è la classifica corta. Bisogna invertire subito la rotta e cercare di capire i rimedi e la cura da apportare. Non è facile gestire queste situazioni in Serie A. C'è sicuramente qualcosa che non va al di là del valore tecnico. Manca continuità, la svolta a livello di autostima può arrivare anche con due vittorie di fila".

De Sanctis è accusato di non aver inciso sul mercato ed è stato depotenziato.
"In questo momento puoi agire in due modi, o entri in tackle ed esoneri il direttore sportivo prendendo un altro gruppo manageriale alla quale viene dato mandato di incidere subito oppure senza depotenziarlo rilanci attraverso lui. Qualsiasi linea societaria mezza e mezza non porta da nessuna parte. Serve un intervento deciso, a favore del professionista De Sanctis o sollevarlo dall'incarico ed entrare con un altro management che deve intervenire subito, non solo negli acquisti. Molte volte delle figure nuove all'interno dello spogliatoio possono incidere anche involontariamente". 

Servono azioni decise per uscire da questa situazione e non con le chiacchiere.
"Sono d'accordo col ritiro, anche se non punitivo, dove si possa prendere coscienza della situazione. Non dimentichiamoci che siamo in Serie A. Io ho fatto tutte le categorie, è diverso da come ti rapporti nelle varie serie. Ho letto Iervolino che ha detto di essere innamorato di Inzaghi anche se nel calcio contano i risultati, una cosa giustissima anche se io non credo negli innamoramenti tecnici. Inzaghi è un buon tecnico ma non può fare miracoli, anche se è successo con Nicola e Sabatini. Ma questi avvenimenti avvengono una tantum, ora bisogna difendere il patrimonio della Serie A e farlo prendendo una decisione rischiosa ma interventista. Bisogna intervenire in tackle e creare uno choc, in positivo o in negativo".

In quali ruoli dovrebbe rinforzarsi la Salernitana?
"Un attaccante, un centrocampista e un difensore. Dipende ovviamente da chi sono, devono essere tre di caratura importante, con personalità. Devono essere freschi però, non elefanti".

Con una Salernitana a gennaio ancora in queste condizioni, conviene vendere giocatori dall'ingaggio elevato per non bloccarsi poi il mercato a giugno eventualmente in B o investire comunque in maniera corposa per salvare la categoria?
"Sono un grande ottimista. Io farei un'opera di rafforzamento e di choc tecnico all'interno dello spogliatoio. Per il futuro, economicamente la Salernitana è in mani solide con Iervolino. Da amministratore mi pongo certi problemi, prevedendo un'eventuale retrocessione ma la società è forte, c'è una provincia che fa cassa allo stadio, c'è il merchandising. Non è un problema economico ma tecnico. La Serie A è un patrimonio, sarebbe un crimine professionale perderla. Poi c'è il campo che darà il proprio verdetto e speriamo che non sarà retrocessione. Ma voi avete abituato a grandi imprese quindi stringetevi e sperate che la società intervenga con qualche scossa. Forza Salernitana sempre".

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 05 dicembre 2023 alle 22:50
Autore: Lorenzo Portanova
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