Se da calciatore ha avuto una carriera di alto livello, da allenatore il suo percorso può essere suddiviso in due fasi. Una prima, contraddistinta da vittorie e panchina d'argento, una seconda caratterizzata da una retrocessione e due esoneri. Per Fabio Liverani, quella di Salerno può essere una delle ultime occasioni per dimostrare di essere un buon allenatore. Certo, la scelta ha destato sorpresa e la notizia del suo arrivo è stata accolta con scetticismo.

Tuttavia giudicare prima del tempo o aspettarsi un profilo di altissimo livello all'11 di febbraio per una squadra ultima in classifica e con mezzo piede in B sarebbe un errore. In passato, è bene sottolinearlo, di Liverani si parlava quasi come un predestinato. Un avvio sfortunato al Genoa, poi una salvezza miracolosa a Terni (laddove approdo su consiglio di Lotito, il ds era Danilo Pagni) e un biennio magico a Lecce laddove vinse due campionati di fila.

In A il suo Lecce giocò delle buone partite, ottenendo qualche risultato di prestigio contro le big (pari con Inter, Juve e Milan, vittoria a Napoli e Firenze) ma anche tanti ko negli scontri diretti, al punto da retrocedere a fine stagione pur avendo chiuso il girone d'andata fuori dalla zona rossa. La seconda parte del girone di ritorno fu tremenda, con 19 gol incassati in 4 gare, il ko al Via del Mare per 2-7 con l'Atalanta e prestazioni pessime e uno score finale che parlava di 85 gol incassati e 55 realizzati. 

In B la società salentina sarebbe comunque ripartita da lui, tuttavia chiese e ottenne di sposare il progetto del Parma per continuare ad allenare in A. Andò male anche stavolta: bassa classifica ed esonero a favore di D'Aversa. L'anno scorso, invece, gli fu affidata la panchina della corazzata Cagliari. I fischi del pubblico e le pochissime vittorie conquistate spinsero il presidente Giulini a licenziarlo a ridosso delle festività natalizie puntando su Ranieri.

Uno score non entusiasmante, un ruolino di marcia recente che non fa fare i salti di gioia al pubblico di fede granata. Sabatini è convinto sia l'uomo giusto e che la sua voglia di riscatto possa essere trainante per lo spogliatoio. Al campo l'ultima parola.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 11 febbraio 2024 alle 14:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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