In attesa che il calciomercato entri nel vivo, in casa Salernitana sono state giornate piuttosto intense per i motivi più disparati. Anzitutto la grande vittoria del club rispetto alla questione curva Nord che stava diventando stucchevole. Bravo Iervolino a scendere in campo in prima persona, bravissimo l'amministratore Milan che si sta rivelando un valore aggiunto e che ieri (cosa più unica che rara) ha radunato le varie anime del tifo per raccogliere pareri e idee prima di agire. Perchè il pubblico di Salerno, se coinvolto a dovere, può fare la differenza 365 giorni all'anno e non solo la domenica. La proprietà ha dimostrato di avere le idee chiare. La curva si riaprirà esclusivamente grazie a loro (e ora ci aspettiamo le iniziative per le scuole, le scuole calcio, le famiglie, le persone con difficoltà economiche), se il progetto per il nuovo Arechi non dovesse tener conto delle esigenze della società si potrebbe pensare ad uno stadio di proprietà e a breve nascerà un centro sportivo da 60 milioni di euro che sarà il fiore all'occhiello di un team che ha voglia di programmare e che vuole andare oltre l'arrivo del portiere o dell'attaccante. Da qui nasce la riflessione in modalità "bicchiere mezzo pieno".

Ma vi pare che un presidente che mette radici a Salerno pagando di tasca propria una struttura di tale portata poi voglia retrocedere? Ha una logica, economica e strategica, investire nel riscatto dei migliori, trattenere i pezzi pregiati e poi intervenire in modo intelligente, senza spese folli e magari preferendo il prestito (con diritto di riscatto) all'acquisto immediato per valutare prima sul campo le potenzialità di un giocatore. Alla lunga la rosa sarà all'altezza e Sousa, assolutamente il valore aggiunto, farebbe bene a non esternare tutto questo malumore. In fondo anche lui deve tanto alla Salernitana e la programmazione è partita in ritardo pure per la sua indecisione sulla permanenza. Entro il primo settembre arriveranno due centrocampisti (un terzetto Coulibaly-Miretti-Martegani promette bene, se poi Bohinen torna Bohinen...), l'alternativa a Bradaric e due attaccanti, con l'auspicio che Dia (reduce da un infortunio e con quasi tutto il ritiro saltato o fatto in disparte) possa ripetersi e resti volentieri. Insistiamo sulla necessità di rinforzare il reparto difensivo (Facundo Gonzales è un prospetto interessante, ma non si poteva  fare almeno un tentativo per lo svincolato D'Ambrosio, che intanto ha firmato per il Monza?) e di avere una panchina degna dei titolari.

Perchè in A, contro squadre rodate da anni e con le cinque sostituzioni, è spesso chi subentra a determinare. L'anno scorso se mancava Dia c'era Botheim, in assenza di Lassana toccava a Maggiore e con Gyomber ko la scelta ricadeva su difensori ad oggi mediocri. Speriamo che invece l'organico possa tener conto dell'incognita infortuni (facendo scongiuri) sempre dietro l'angolo, della difficoltà della stagione, del fatto che Candreva avrà un anno in più e che il gioco di Sousa è estremamente dispendioso. Ad ogni modo fidiamoci della proprietà, proprio come hanno fatto i 10500 abbonati che hanno speso a scatola chiusa. Non dimentichiamo mai che Iervolino è qui da un anno e mezzo e, di fatto, ha compiuto in tempi record una rivoluzione tale da garantire serie A, investimenti, stabilità economica, infrastrutture, un ottimo rapporto con le istituzioni calcistiche e un parco calciatori di proprietà. Se dopo aver metaforicamente battuto De Luca, poi, vincesse anche la battaglia agli agenti allora il "Santo Subito" sarebbe obbligatorio.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 04 agosto 2023 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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