Il "riscatto" di una persona che ha mangiato pane e pallone per oltre 34 anni arriva, anzi può arrivare, solo dal campo. Si perché le parole di Gian Piero Ventura alla conferenza stampa di presentazione della "sua" nuova stagione sulla panchina granata dopo il flop della nazionale e le quattro partite nel Chievo Verona della scorsa stagione sono il quadro preciso ed esatto della situazione che si è determinata negli ultimi giorni portando l'ex ct della nazionale su una panchina prestigiosa come quella della Salernitana. E l'aggettivo "feroce" che spesso ha contraddistinto il suo monologo (ma la scena l'ha rubata solo patron Lotito...) è stato uno dei punti fermi ed essenziali del discorso che il tecnico genovese ha sciorinato proprio per evidenziare che lui, allenatore e uomo di calcio, al riscatto ci tiene. Eccome. Perdere solo due partite come quelle contro Spagna e Svezia che praticamente ci ha fatto uscire dai mondiali, rappresentano l'onta che hanno macchiato la bella carriera calcistica di Ventura.

Dunque nessun tentennamento quando Lotito gli ha offerto la "caldissima" panca granata. Lui, Ventura, è uomo che vuol riprendere quel cammino interrotto solo pochissimi mesi fa. Dunque grazie ad una società come la Salernitana che ha pensato a lui, grazie al direttore Fabiani (mai citato da Lotito e Ventura nel corso dell'incontro con i giornalisti...) che ha avuto gran merito in questo ingaggio pur essendo, lui, Fabiani nel mirino di parte della tifoseria che gli imputa le ultime stagioni negative di B. Ma lui il direttore guarda avanti solo ed esclusivamente per il bene della Salernitana. Tutto qui. Se si ingaggiano calciatori come è stato fatto lo scorso anno che sulla carta sono sembrati di gran qualità e poi falliscono tutti gli obiettivi, allora c'è veramente qualcosa che non quadra.

Ma lasciamoci alle spalle la stagione conclusa, pensiamo al futuro. Ed anche a questa squadra che Ventura voglia che si allestisca prima del 18 luglio quando si partirà per il ritiro di San Gregorio Magno. I primi "botti" ci sono stati. L'arrivo di Firenze, di Karo attraverso la Lazio cosi come quello di Casasola, di Kijine che era al Chievo e,  forse, di Giannetti e Alessio Cerci testimoniano già la voglia di Lotito e Mezzaroma di non fare chiacchiere ma di badare al sodo. I fatti hanno chiesto i tifosi dopo la paura dello scorso campionato. E da queste primissime avvisaglie sembra che il cammino tracciato dalla società e dallo stesso Ventura che certamente avallerà qualche scelta (vedi Cerci...) possa davvero portare lontano, molto lontano...Ed è quello che si augurano tutti.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 13 luglio 2019 alle 17:32
Autore: Enzo Sica
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