“Dopo il Covid era molto difficile ripartire. Sul piano fisico e soprattutto mentale. Quando stai fermo tre mesi è umano staccare la spina, non è semplice per nessuna squadra ricominciare dopo una sosta così lunga. La B, inoltre, è un campionato molto strano. Bastano un paio di risultati negativi per allontanarsi dagli obiettivi prefissati. La Juve Stabia e la Salernitana non stanno andando benissimo, ci sono state sconfitte inaspettate che rischiano di ridimensionare le ambizioni se non ci sarà un’accelerata immediata. Entrambe, però, hanno le potenzialità per riprendersi”. Così l'ex Luigi Pezzella intervistato in esclusiva dalla redazione di TuttoSalernitana. L'amuleto granata, ricordato con affetto dalla società per il fondamentale ruolo ricoperto all'interno dello spogliatoio nel 2014-15, prosegue così parlando della sua carriera: “Negli anni si acquisisce esperienza, quando vivi spogliatoi importanti vuol dire che hai seminato bene specialmente sul piano umano. Vincere con tante squadre diverse non è semplice, il caso e la fortuna non c’entrano. Conta avere una società forte alle spalle e un gruppo formato anzitutto da uomini che possano prendere di petto le problematiche nei momenti di difficoltà. Carisma e personalità sono armi fondamentali, nella mia carriera ho avuto la fortuna di togliermi molte soddisfazioni”.

Su Ventura e sulla scelta fatta dalla dirigenza un anno fa: “Fare l’allenatore a Salerno non è semplice, un allenatore molto giovane non lo vedrei benissimo lì. E’un ambiente pesante quando non arrivano i risultati, Ventura invece ha un passato importante e un curriculum di tutto rispetto. E’ un allenatore che ha tanta voglia di riscatto dopo la brutta parentesi con la Nazionale, secondo me è stata la scelta giusta perché tutte le componenti che ruotano attorno alla Salernitana sono animate dallo spirito di rivincita dopo aver rischiato la retrocessione un anno fa. In questo momento bisogna blindare i playoff, ci sono tutti i presupposti per chiudere da protagonisti”. Infine l'angolo amarcord: “Abbiamo vinto tantissime partite al 90’, la prima proprio con l’Aversa Normanna. Avevamo Calil che era l’uomo della provvidenza, il nostro specialista della Zona Cesarini. Inutile nascondere che attaccare sotto la curva ti trasmette qualcosa in più. Ricordo con affetto il derby vinto col Benevento, nello spogliatoio proiettarono in video realizzato dai nostri familiari e ci emozionammo tanto. Quel 2-0 ci permise di vincere il campionato pur non facendo un grandissimo calcio, ma per la categoria eravamo fortissimi in tutti i reparti”.

Sezione: Esclusive TS / Data: Ven 03 luglio 2020 alle 13:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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