“Non ho visto la partita e non mi sembrerebbe giusto commentare. Quelli arbitrali sono discorsi che fanno tutte le squadre, basti ascoltare la conferenza stampa di Mihajlovic dopo la partita tra Bologna e Udinese. Se vogliamo contribuire alla crescita del sistema calcistico bisogna lamentarsi di meno e pensare esclusivamente al campo. In B, tra l’altro, non c’è la VAR e speriamo che la tecnologia possa essere protagonista già nel girone di ritorno perché ci sono tante squadre che ambiscono al salto di categoria e le decisioni devono essere eque. Gli errori ci sono stati anche col VAR, sia chiaro, ma almeno un arbitro ha la possibilità di confermare o meno una decisione supportato dalle immagini”. Così l'ex difensore della Salernitana Gennaro Sardo ai microfoni di TuttoSalernitana nel corso del consueto approfondimento sportivo del giovedì su Radio Mpa. Sardo prosegue:  “Ringrazierò sempre Salerno perché è una piazza che mi ha dato la possibilità di affacciarmi al grande calcio. Mi volle Zeman, venivo dalla serie D e fu la prima avventura tra i professionisti. Inizialmente c’era tantissimo entusiasmo, quando esordimmo con la Ternana c’era lo stadio pieno e la curva era caldissima. La classica tifoseria del Sud, se non hai la personalità giusta per reggere le pressioni fai tremendamente fatica. Non so come facemmo a retrocedere, esordimmo in coppa Italia al San Paolo e pareggiammo al 90' a cospetto di 70mila spettatori. Eravamo convinti di fare delle buonissime cose, viene difficile dire cosa non abbia funzionato. Il gruppo era compatto e, nei singoli, eravamo un’ottima squadra. Sono annate, capita spesso che grandi organici non riescano a raggiungere gli obiettivi. Ricordo ancora la retrocessione del Cesena di Mutu".

C'è poi un'analisi a 360*: “Il mondo dello sport è in difficoltà, così come il resto del Paese. Il coronavirus ha danneggiato tutto e tutti,  riferendomi al mondo del calcio posso dire che senza tifosi c'è un'atmosfera totalmente diversa. Stiamo parlando di una componente importante, senza gente sugli non c’è adrenalina e la squadra ne risente. Non si può parlare di un campionato falsato, ma mettiamoci nei panni di quegli allenatori che ogni volta devono fare la formazione e sono costretti a stravolgere tutto dopo un giro di tamponi. A Salerno il danno è più evidente: il tifo manca e la differenza si sente”. Infine, a distanza di 16 anni, arrivano le scuse al popolo granata: "La Salernitana mi girò all'Avellino sempre su indicazione di Zeman, nella partita di ritorno c'erano tremila salernitani e mi fischiavano ogni volta che toccavo palla. Quando segnammo i due gol a tempo scaduto mi lasciai andare ad un'esultanza eccessiva, feci un gesto di cui mi pento e che non rifarei mai. Chiedo scusa ad una piazza che stimo, perchè rappresenta una grande città. Ricordo ancora con affetto il lungomare, Vietri, il calore della gente, quella curva che ti rappresentava il dodicesimo uomo. Chiedo ancora scusa". 

Sezione: Esclusive TS / Data: Ven 08 gennaio 2021 alle 13:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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