Lettera aperta di un tifoso della Salernitana che riceviamo e pubblichiamo

“Quanto accaduto tra il 18 e il 19 maggio 2025, in merito alla partita Salernitana-Frosinone, merita a mio avviso una riflessione attenta. Senza alcuna pretesa tecnica o giuridica, vorrei condividere un’osservazione che riguarda il modo in cui la Lega Serie B ha gestito l’intera vicenda, alla luce del regolamento e dello statuto vigente.

Il 18 maggio la Lega ha ricevuto dalla Co.Vi.So.C. una comunicazione riguardante possibili inadempienze da parte del Brescia Calcio. In quel momento si è aperta una concreta possibilità che il Brescia potesse essere deferito, circostanza che avrebbe inciso direttamente sulla classifica e sulla griglia dei play-out.

Sulla base di questa ipotesi, la Lega ha comunicato il rinvio della partita Salernitana-Frosinone, prevista per il 19 maggio, attraverso una nota ufficiale (n. 211) regolarmente notificata ai club. La decisione è stata presa senza attendere una formale assemblea, giustificata probabilmente dall’urgenza della situazione.

Tuttavia, non si è trattato di un vero rinvio: quella partita non è mai stata recuperata, e i successivi play-out sono stati disputati tra Sampdoria e Salernitana. In sostanza, non è stato eseguito un semplice slittamento, ma si è realizzata una modifica al calendario.

Ed è qui che nasce il nodo regolamentare: secondo lo statuto della Lega, ogni modifica del calendario deve essere approvata in assemblea, che in questo caso si è tenuta solo dopo la decisione comunicata con la nota n. 211. Ma quella nota, ancora oggi valida e mai formalmente annullata, disponeva un rinvio, non la cancellazione della gara.
Mi domando: può una partita rinviata con comunicazione ufficiale essere rimossa senza un nuovo atto formale? E, soprattutto, è legittimo cambiare il calendario dei play-out senza una preventiva delibera assembleare, come previsto dal regolamento?

A mio avviso, ciò che è accaduto assomiglia più a un escamotage per aggirare i tempi tecnici: la comunicazione della Co.Vi.So.C. del 18 maggio non lasciava il margine necessario per un deferimento formale, la convocazione del consiglio, e una delibera conforme alla situazione reale. Di conseguenza, si è usato il “rinvio” come strumento per prendere tempo e poi procedere direttamente alla riscrittura del calendario, senza passare per i passaggi formali obbligatori.

Questa modalità, a prescindere dalle intenzioni, rischia di minare la trasparenza e la credibilità dell’intero sistema. Se una partita regolarmente notificata come rinviata non viene più giocata, senza alcuna comunicazione che ne annulli la precedente decisione, allora si crea un precedente grave.

Non è solo una questione tecnica. È una questione di correttezza formale, di rispetto delle procedure, e soprattutto di fiducia: quella che ogni società, ogni tifoso e ogni appassionato ripone nelle regole che tengono insieme un campionato.

Mi auguro che questi aspetti vengano chiariti. Non per alimentare polemiche, ma per difendere l’idea che il calcio debba essere prima di tutto leale, non solo in campo, ma anche nelle sedi dove si prendono le decisioni”.  Valentino Misiano

Sezione: News / Data: Mer 02 luglio 2025 alle 14:30
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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