Cosa hanno in comune Khvicha Kvaratskhelia e Antonio Candreva? In apparenza nulla. In realtà molto. Perché sono i punti di riferimento del Napoli e della Salernitana per riprendere in mano il destino di una stagione iniziata male e non ancora finita. Traduzione: che si può riscrivere, quantomeno aggiustare, sistemare. Il Napoli, infatti, si aggrappa al talento del georgiano per rientrare nella corsa per l’Europa, mentre la Salernitana al suo veterano per lasciare l’ultimo posto, per tentare un altro miracolo salvezza, come quello di due anni fa con Nicola in panchina e Sabatini dietro la scrivania.

Il Maradona, dunque, sarà il teatro di un derby campano difficile da leggere a palla ferma. Del resto, il Napoli è il Napoli, fino a prova contraria campione d’Italia in carica, mentre dall’altra parte c’è una squadra che nell’ultimo periodo ha fermato il Milan, vinto nella trasferta di Verona e messo paura alla Juventus prima di capitolare al 91’. Segnali univoci: l’undici di Inzaghi non merita la classifica che ha al netto di una rosa migliorabile in chiave mercato, soprattutto dopo l’addio di Mazzocchi, passato proprio al Napoli.

Il futuro è suo. Ma c’è da dire che Khvicha Kvaratskhelia è stato inghiottito nella stagione no del Napoli, passato dalla disastrosa gestione Garcia a quella di Mazzarri, ancora in fase di assestamento. Sulle qualità dell’attaccante esterno bisogna alzare le mani, in primis perché ha 22 anni e una carriera intera all’orizzonte. E poi perché è quel genere di giocatore che da solo vale il prezzo del biglietto. Rappresenta cioè quel concentrato di velocità, classe e fiuto del gol.

Sta vivendo una seconda giovinezza, Antonio Candreva. A 36 anni ne dimostra la metà: i suoi dati sono ottimi. Lo dicono i computer che immagazzinano le informazioni su ogni cosa: dai chilometri percorsi fino al peso. Se la Salernitana è ancora viva lo deve al suo veterano, spesso sceso in campo con la fascia da capitano. Continuità e duttilità sono le parole che riassumono la stagione di Candreva: finora ha ricoperto più ruoli (da ala a trequartista, ma anche mezz’ala) e soprattutto ha giocato 18 partite su 19, saltando solamente l’Inter a causa dell’influenza.

Big che l’anno scorso riuscì a punire con il gol dell’ex prima di dire ad alta voce: "L’entusiasmo non deve mai mancare, sono qui per dare una mano ai miei compagni e cercare di raggiungere l’obiettivo della Salernitana, cioè fare un campionato degno e ottenere la salvezza. Con umiltà sappiamo che dobbiamo fare dei punti e lottare ogni partita". A distanza di mesi i concetti non sono cambiati in casa granata. Anche se lui è alle battute finali della sua carriera, passata tra Juve, Lazio, Inter e Sampdoria, penultima fermata prima di sbarcare all’Arechi. Candreva si sta specializzando nei gol pesanti e belli esteticamente parlando. Ne ha segnati 4 in questo campionato: doppietta alla Roma alla prima giornata (2-2), poi ha contribuito al successo contro la Lazio (2-1), ma anche a fermare la corazzata Milan (2-2). Inoltre ha fornito 4 assist. Numeri quasi identici a quelli di Kvaratskhelia. 

Sezione: News / Data: Sab 13 gennaio 2024 alle 10:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Lorenzo Portanova
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