Si avvicina uno degli appuntamenti più sentiti della stagione e non si può fare a meno di avvertire un brivido. Che il tempo abbia smussato quei picchi di rivalità che un tempo scatenavano anche qualche pericolosa scaramuccia, non può essere che un bene. Il rispetto tra le due curve è qualcosa da preservare, così come la competitività nei riguardi di un derby che nessuno vuole perdere. E' l'approccio migliore per arrivare ad una sfida di campanile, che si può enfatizzare come il derby delle due “R”, ossia rispetto e rivalità. Due sentimenti che non sono in antitesi, che anzi si coniugano in maniera perfetta. La sosta di campionato ha fatto sì che del derby si parlasse anche un po' di più del consentito. I riflettori sono accesi sull'Arechi già da un bel po', la sfida tra due timonieri di gran nome, i tanti ex (sette: Billong, Lombardi, Lopez da una parte, Coda, Improta, Gori e Tuia dall'altra) che militano nelle due squadre, ma che per lo più guarderanno la sfida da lontano. I nodi cominciano a sciogliersi. Ventura ha recuperato l'italo-marocchino con cittadinanza belga, Sofian Kiyne e a Salerno c'è già chi ricorda come l'esterno abbia messo in difficoltà Inzaghi nella partita dello scorso anno tra Chievo e Bologna. Se Kiyine va in campo, Walter Lopez scivola in panchina, lì dove non dovrebbero neanche trovar posto gli altri due ex Billong e Lombardi. Sulla sponda giallorossa la colonia degli ex è forse maggiormente rappresentata.

C'è il grande ex, quello che tutti attendono al varco in questa partita: Massimo Coda. In granata l'ispanico ha segnato tanto (33 gol in due stagioni), in giallorosso l'anno scorso ha centrato i record di segnature in una sola stagione: 22. Eppure Coda non ha mai fatto gol ai suoi ex compagni. Nè con la maglia del Benevento, né con altre maglie. Chi invece gli ha fatto già gol è stato Riccardo Improta, l'esterno di Pozzuoli, che parlando di formazione naviga tra color che son sospesi. Giocherà dall'inizio, entrerà nella ripresa? Dipenderà da come Inzaghi valuterà la sua condizione. E' quella la discriminante per scegliere l'undici base da mandare inizialmente in campo. Vale per tutti, principalmente per Perparim Hetemaj, che in questa squadra è arrivato appena dieci giorni fa. “Il ragazzo si è presentato in condizione”, ha fatto sapere Inzaghi, facendo intuire che non si farà scrupoli a mandarlo subito in campo, vista l'assenza di Schiattarella. E allora si capisce che alla fine c'è ben poco da nascondere: il 3-5-2 di Ventura ha già quasi tutti gli interpreti al proprio posto (Odjer al posto dell'infortunato Akpa Akpro, Giannetti per Djuric davanti), così come il 4-4-2 di Inzaghi. Sarà una piccola partita a scacchi in un catino ribollente di passione. “Bisognerà mantenere i nervi saldi – dice Christian Maggio, che un po' di partite importanti le ha giocate in carriera – perchè giocare queste partite è sempre molto bello”. Cuore caldo e mente fredda, i derby si giocano così.

Sezione: News / Data: Sab 14 settembre 2019 alle 19:30 / Fonte: ottopagine.it
Autore: TS Redazione
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