"Non riconosco più la mia città. Salernitani contro salernitani, tifosi contro tifosi, proprio ora che dovremmo stare uniti. Siamo andati in serie A, occorre un salto di maturità da parte di ogni componente per dimostrarci all'altezza di questa categoria. La distinzione è necessaria: gli ultras, i club e i veri tifosi non possono essere minimamente accostati a queste gente che vive sui social tra fake news e destabilizzazione ad arte. Evidentemente a qualcuno brucia questa serie A, non possono più sfogarsi con le loro teorie indegne. Se poi ci si mette anche qualche "giornalista" stiamo messi veramente male. Chi scrive o chi parla in televisione ha una responsabilità enorme nei confronti del pubblico, al posto di lanciare frecciate venissero in sede a dirci in faccia quello che pensano. Stiamo aspettando notizie di mercato o sulla nuova società, a che serve mettere in mezzo i festeggiamenti di tre mesi fa? Questo clima avvelenato allontana le nuove generazioni, rischia di sfociare in qualcosa di pericoloso e non aiuta la Salernitana a crescere. Vi parla una persona che,  nella settimana pre iscrizione, ha avuto un malore e non riusciva a chiudere occhio la notte. Perchè chi ama questa squadra soffre, piange, gioisce e vive la quotidianità in base alle sorti della Salernitana. So che cadrà nel vuoto, ma rinnovo un appello: basta divisioni, basta fare pubblicità gratuita a personaggi che si divertono a strumentalizzare le nostre spaccature per un tornaconto personale. La serie A è un patrimonio di tutti e potremmo aprire un ciclo solo se l'Arechi tornerà ad essere quello stadio inespugnabile per avversari a cui tremavano le gambe rispetto al muro umano della Sud". Così il presidente del Salerno Club 2010 Salvatore Orilia in un videomessaggio pubblicato su facebook. 

Sezione: News / Data: Sab 31 luglio 2021 alle 20:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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