Quando la Salernitana si apprestava a disputare il suo terzo campionato di fila in serie A, sommessamente ci permettemmo di sottolineare che era in atto un processo di ridimensionamento che andava in contrapposizione con quelle che erano state le promesse fatte dalla società. Al punto che ci sbilanciammo dicendo che la retrocessione potesse essere il male minore. Visto, però, che in questa città raccontare la verità sembra quasi un difetto, in pochi si resero conto che, nel nostro piccolo, facevamo suonare un campanello d'allarme per il bene della Salernitana, sperando di sbagliarci.

Oggi, con una serie C purtroppo alle porte, l'interrogativo comune è sempre quello: "Che fin facciamo se retrocediamo?". Domande alle quali dovrebbe rispondere una società che, però, spesso ha detto cose che non si sono verificate e che dunque rischierebbe di non essere creduta. Pare che di recente ci sia stato un altro confronto con la tifoseria, nel corso del quale Iervolino avrebbe chiesto di sostenere la squadra fino alla fine. "Salviamoci e poi farò una squadra competitiva" in estrema sintesi la promessa della proprietà, verso la quale è stata interrotta ogni forma di contestazione.

Chiarito che la Salernitana non ha debiti, ma perdite pur avendo quasi sistemato il bilancio tra plusvalenze e paracadute, vien da chiedersi cosa farebbe Iervolino in caso di malaugurato salto all'indietro. In quel caso la società non sarebbe più incredibile e non sarebbe nemmeno da escludere un ritorno di fiamma di Giovanni Lombardi, per il quale spingono professionisti molto vicini al patron. A dicembre scorso la trattativa era reale e concreta, al punto che l'ex presidente della Casertana seguì la squadra a Frosinone. Poi il dietrofront dettato - pare - dai continui tentennamenti di Iervolino.

E poi c'è Soglia, a Marassi venerdì sera. Il suo sogno resta intatto: rilevare la Salernitana. Ma la situazione non è semplice e tra le parti non è nato un rapporto di grande collaborazione perchè Iervolino non ha apprezzato la sua scelta di rendere pubbliche le intenzioni attraverso social e interviste. "Mi sono fatto prendere dall'entusiasmo e dall'amore per i colori granata, vedere la Salernitana ridotta così faceva male al cuore" ha ammesso Soglia con onestà, lasciando intendere che non avrebbe investito da solo, ma che alle spalle avrebbe avuto qualche gruppo imprenditoriale.

Comunque vadano le cose sono in discussione diverse figure: Busso è in bilico (anche se Elefante si è riavvicinato alla Salernitana), Petrucci non si vede a Salerno da ottobre e allo stadio addirittura da marzo, Milan ha ricevuto diverse critiche e forse non si aspettava di doversi assumere tutte queste responsabilità. Di fatto l'AD è il presidente e il factotum della Salernitana. Per ora è da escludere che il patron si faccia affiancare da altri imprenditori. 

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 11 maggio 2025 alle 14:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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