C'è chi cambia, chi decide di andare avanti così e chi sta iniziando a guardarsi intorno. Le squadre in lotta per la salvezza stanno assumendo strategie diverse per quanto riguarda la questione panchina. Tutte animate però dal medesimo obiettivo: restare in Serie A. Molti pensano che sostituire il proprio allenatore possa dare la scossa giusta per rivitalizzare una squadra in grande difficoltà. È il caso della Salernitana ultima in classifica che ha optato per il terzo tecnico stagionale.

Dopo Paulo Sousa (durato 8 giornate nelle quali ha totalizzato 0 vittorie) era arrivato Pippo Inzaghi, ma pure con l’ex Milan al timone le cose non sono cambiate. Appena 10 punti in 16 gare con le vittorie contro Lazio e Verona come apice dell’avventura granata del Campione del Mondo 2006. Troppo poco per infondere la sensazione di potercela fare davvero a restare in A, al di là delle ottimistiche dichiarazioni rilasciate dopo ogni partita da Super Pippo. Il tracollo interno contro l’Empoli ha decretato la fine della sua esperienza granata.

Ieri mattina il club campano ha ufficializzato l’esonero di Inzaghi e la conseguente nomina di Fabio Liverani, che ha battuto la concorrenza di Leonardo Semplici e Luca Gotti. Contratto fino a giugno con opzione di rinnovo in caso di salvezza per l’ex timoniere del Lecce. Il suo avvento dovrebbe coincidere con una svolta tecnico-tattica: dal 3-5-2 targato Inzaghi a un più offensivo 4-3-1-2. Basterà adottare un modulo più propositivo e offensivo per risalire la china? Vedremo.

Intanto da venerdì sera a San Siro, contro la capolista Inter, la Salernitana potrà contare sul nuovo acquisto Kostas Manolas, che con Boateng comporrà un tandem di centrali difensivi un po’ stagionato (67 anni in due) ma di grande livello. Almeno sulla carta. Dubbi leciti che erano stati palesati pure dall’ormai ex allenatore. Inzaghi, infatti, al termine della sessione invernale di mercato aveva presentato le dimissioni, all’epoca respinte dal presidente Iervolino. Il compito principale che attende ora l’ex regista della Lazio sarà quello di recuperare Boulaye Dia. Il senegalese finora è stato la controfigura dell’attaccante micidiale ammirato nella scorsa stagione, quando realizzò 16 gol. Servono i suoi acuti alla Salernitana per credere nella rimonta e bissare il miracolo di due anni fa realizzato dalla coppia Sabatini-Nicola.

Sezione: Rassegna stampa / Data: Lun 12 febbraio 2024 alle 10:30 / Fonte: tuttosport
Autore: Lorenzo Portanova
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